Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Pfas a SanMichele vicino all’ex discarica
Locomunica «AcquaBeneComune»: «Inquinamentolimitato, maèunaminacciadanonignorare»
Inquinamento da Pfas anche a Bassano, sebbene in misura nettamente minore rispetto ai livelli rilevati nella zona a sud-ovest del Vicentino che hanno generato un forte impatto sull’ambiente e sulla salute.
A diffondere la segnalazione sulla presenza delle sostanza nel territorio bassanese è l’associazione Acqua Bene Comune Vicenza. Consultando i report pubblicati da Arpav nel proprio sito, ha notato «una rilevazione non occasionale di sostanze Pfas in alcune aree del comune», in particolare nei pressi dell’ex discarica Pascolara, situata tra le colline della frazione di San Michele. «Abbiamo cercato di approfondire la questione attraverso un accesso agli atti ad Arpav e interessando gli enti pubblici competenti, il Comune e il Consiglio di Bacino in particolare – spiegano i rappresentanti dell’associazione - Dopo una serie di accertamenti è risultato che i due ritrovamenti, che a noi sembravano preoccupanti, uno riguarda il percolato riferibile alla discarica Pascolara. Chiusa dal 2003, Etra ne gestisce la fase postoperativa. Il percolato viene raccolto e inviato a trattamento, quindi non rappresenta un rischio immediato».
C’è anche un secondo punto in cui la sostanza è stata rinvenuta nella stessa zona
collinare, ma all’esterno della discarica. Dalle indagini tecniche effettuate, il ritrovamento risulterebbe non connesso al vecchio sito di conferimento rifiuti. «Gli enti coinvol t i ne l l ’ e s amina re la situazione, oltre ad Etra e ad
Arpav sono stati interessati anche la Provincia e il Comune di Bassano – aggiungono i referenti del sodalizio - hanno promosso un’ indagine ambientale per individuare la seconda fonte emissiva, che potrebbe anche dipendere da uno sversamento abusivo, con l’obiettivo di neutralizzarla». Sembrerebbe che l’inquinamento non coinvolga acque sotterranee capaci di compromettere direttamente la fornitura di acqua potabile, tuttavia il sodalizio chiede che sia attivato un monitoraggio della zona. «Si tratta di sostanze persistenti, che restano presenti a lungo», sottolinea la vicepresidente dell’associazione, Mariagrazia
Parolin. «L’ambito Brenta rappresenta uno dei pochi territori vicentini esenti da questa contaminazione ed è necessaria una particolare attenzione a preservarlo – avverte la vicepresidente - Come si sa, i Pfas di cui parliamo si accumulano in ambiente, nella catena alimentare e nel nostro sangue, interferenti endocrini e cancerogeni. Una loro forte presenza nei luoghi che frequentiamo, la possibilità che da anni arrivino al Brenta in una zona in cui il fiume disperde nella sottostante falda acquifera rappresentano una minaccia che non dobbiamo sottovalutare».
Due punti critici
Uno riguarda il percolato dell’ex discarica, l’altro è esterno alla Pascolara