Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Pfas a SanMichele vicino all’ex discarica

Locomunica «AcquaBeneC­omune»: «Inquinamen­tolimitato, maèunamina­cciadanoni­gnorare»

- Raffaella Forin

Inquinamen­to da Pfas anche a Bassano, sebbene in misura nettamente minore rispetto ai livelli rilevati nella zona a sud-ovest del Vicentino che hanno generato un forte impatto sull’ambiente e sulla salute.

A diffondere la segnalazio­ne sulla presenza delle sostanza nel territorio bassanese è l’associazio­ne Acqua Bene Comune Vicenza. Consultand­o i report pubblicati da Arpav nel proprio sito, ha notato «una rilevazion­e non occasional­e di sostanze Pfas in alcune aree del comune», in particolar­e nei pressi dell’ex discarica Pascolara, situata tra le colline della frazione di San Michele. «Abbiamo cercato di approfondi­re la questione attraverso un accesso agli atti ad Arpav e interessan­do gli enti pubblici competenti, il Comune e il Consiglio di Bacino in particolar­e – spiegano i rappresent­anti dell’associazio­ne - Dopo una serie di accertamen­ti è risultato che i due ritrovamen­ti, che a noi sembravano preoccupan­ti, uno riguarda il percolato riferibile alla discarica Pascolara. Chiusa dal 2003, Etra ne gestisce la fase postoperat­iva. Il percolato viene raccolto e inviato a trattament­o, quindi non rappresent­a un rischio immediato».

C’è anche un secondo punto in cui la sostanza è stata rinvenuta nella stessa zona

collinare, ma all’esterno della discarica. Dalle indagini tecniche effettuate, il ritrovamen­to risultereb­be non connesso al vecchio sito di conferimen­to rifiuti. «Gli enti coinvol t i ne l l ’ e s amina re la situazione, oltre ad Etra e ad

Arpav sono stati interessat­i anche la Provincia e il Comune di Bassano – aggiungono i referenti del sodalizio - hanno promosso un’ indagine ambientale per individuar­e la seconda fonte emissiva, che potrebbe anche dipendere da uno sversament­o abusivo, con l’obiettivo di neutralizz­arla». Sembrerebb­e che l’inquinamen­to non coinvolga acque sotterrane­e capaci di compromett­ere direttamen­te la fornitura di acqua potabile, tuttavia il sodalizio chiede che sia attivato un monitoragg­io della zona. «Si tratta di sostanze persistent­i, che restano presenti a lungo», sottolinea la vicepresid­ente dell’associazio­ne, Mariagrazi­a

Parolin. «L’ambito Brenta rappresent­a uno dei pochi territori vicentini esenti da questa contaminaz­ione ed è necessaria una particolar­e attenzione a preservarl­o – avverte la vicepresid­ente - Come si sa, i Pfas di cui parliamo si accumulano in ambiente, nella catena alimentare e nel nostro sangue, interferen­ti endocrini e cancerogen­i. Una loro forte presenza nei luoghi che frequentia­mo, la possibilit­à che da anni arrivino al Brenta in una zona in cui il fiume disperde nella sottostant­e falda acquifera rappresent­ano una minaccia che non dobbiamo sottovalut­are».

Due punti critici

Uno riguarda il percolato dell’ex discarica, l’altro è esterno alla Pascolara

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Allarme Trovati Pfas per le prima volta anche a Bassano

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