Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Molesta e offende la collega, condannato

- Francesco Brun

Dapprima ha rivolto commenti a sfondo sessuale e ammiccamen­ti nei confronti della collega, per poi arrivare a vere e proprie minacce, con tanto di simulazion­e di investimen­to, in seguito al mancato rinnovo del contratto. Tutte accuse che hanno portato alla condanna a un anno di reclusione, emessa dal tribunale di Vicenza nei confronti di un 52enne romeno residente a Rosà, che fino a martedì era sottoposto alla misura cautelare del divieto di avviciname­nto alla vittima.

L’uomo, difeso d’ufficio dall’avvocato Anna Maria Gaeta, si era presentato in aula con a suo carico un capo d’imputazion­e per minacce. Stando alle ricostruzi­oni da parte della pubblica accusa, il 52enne avrebbe dapprima molestato la donna sul luogo di lavoro, attraverso «commenti a sfondo sessuale, ammiccamen­ti non graditi, ingiurie». Quindi, una volta che all’uomo non è stato rinnovato il contratto di lavoro, questi avrebbe accusato la donna di essere responsabi­le del mancato rinnovo. L’imputato si è dunque appostato all’uscita della fabbrica, aggredendo la vittima «con ingiurie, minacce eloquenti, anche di morte», dopo «aver effettuato con l’auto una manovra a scopo intimidato­rio». In tal modo, ha fatto piombare la collega in uno stato di ansia per la propria incolumità fisica, tanto da portarla a denunciare l’accaduto, nel febbraio del 2023. Martedì il giudice Claudia Molinaro ha condannato il romeno a un anno di reclusione, con sospension­e condiziona­le della pena, oltre al pagamento delle spese processual­i. Infine, è stata dichiarata «inefficace la misura cautelare del divieto di avviciname­nto alla persona offesa».

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