Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Molesta e offende la collega, condannato
Dapprima ha rivolto commenti a sfondo sessuale e ammiccamenti nei confronti della collega, per poi arrivare a vere e proprie minacce, con tanto di simulazione di investimento, in seguito al mancato rinnovo del contratto. Tutte accuse che hanno portato alla condanna a un anno di reclusione, emessa dal tribunale di Vicenza nei confronti di un 52enne romeno residente a Rosà, che fino a martedì era sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla vittima.
L’uomo, difeso d’ufficio dall’avvocato Anna Maria Gaeta, si era presentato in aula con a suo carico un capo d’imputazione per minacce. Stando alle ricostruzioni da parte della pubblica accusa, il 52enne avrebbe dapprima molestato la donna sul luogo di lavoro, attraverso «commenti a sfondo sessuale, ammiccamenti non graditi, ingiurie». Quindi, una volta che all’uomo non è stato rinnovato il contratto di lavoro, questi avrebbe accusato la donna di essere responsabile del mancato rinnovo. L’imputato si è dunque appostato all’uscita della fabbrica, aggredendo la vittima «con ingiurie, minacce eloquenti, anche di morte», dopo «aver effettuato con l’auto una manovra a scopo intimidatorio». In tal modo, ha fatto piombare la collega in uno stato di ansia per la propria incolumità fisica, tanto da portarla a denunciare l’accaduto, nel febbraio del 2023. Martedì il giudice Claudia Molinaro ha condannato il romeno a un anno di reclusione, con sospensione condizionale della pena, oltre al pagamento delle spese processuali. Infine, è stata dichiarata «inefficace la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa».