Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Vannacci presenta il suo libro, pomeriggio di sit in e di proteste
«È necessario che l’amministrazione comunale non offra soluzioni improponibili, come è stato fatto per l’ex sede della Finanza in centro storico per esempio. Inidonea per struttura e concetto, un centro sociale in un’ex caserma è una contraddizione. Se il centro sociale si adopera per il territorio dove ha sede da anni ho detto al sindaco che lì deve avere la sua attività ed esistenza. Un immobile va trovato ai Ferrovieri».
sit-in, un corteo, una presentazione di un libro discusso e verosimilmente discutibile.
Il generale Roberto Vannacci oggi è in città, alle 17,30 al teatro Astra presenterà la sua seconda fatica, «Il coraggio vince». E l’evento sarà preceduto alle 15.30 da un corteo di protesta promosso dal Bocciodromo che si concluderà in piazza Matteotti. Laddove, per inciso, alle 16.15 è in agenda anche un sit-in di protesta promosso dall’Associazione nazionale partigiani. Nelle ultime ore si levano altre proteste, quelle dei commercianti, che lamentano l’autorizzazione di manifestazioni del genere il sabato pomeriggio.
La giornata si preannuncia intensa fin dal mattino: alle 10.30, promossa dalla Cub, davanti la caserma Usa Ederle si terrà un’assemblea pubblica. Ma qui gli slogan saranno dedicati al conflitto israelopalestinese in corso.
Polemiche annunciate, polemiche avverate. Ed è facile presumere che già stasera, in assenza di disordini, la città volterà pagina. Vannacci arriva a Vicenza a pochi giorni dal consiglio comunale durante il quale si discuterà della reintroduzione della clausola anti-fascista nel Regolamento comunale per la disciplina del canone patrimoniale di occupazione del suolo pubblico. La mozione è stata avvalorata da una quindicina di consiglieri della maggioranza di centrosinistra con in testa gli esponenti di Coalizioni civica, che almeno fino alla vittoria elettorale alle amministrative sono stati molto vicino agli ambienti antagonisti. I quali oggi scenderanno per strada per la presenza di un generale dei paracadutisti che a cinquantacinque anni si è scoperto scrittore, e che con «Il mondo al contrario» e «Il coraggio vince» è oggi visto dagli antagonisti e un ampio ventaglio di associazioni di area alla stregua del drappo rosso davanti a un toro. Il generale è accusato dai più moderati di essere quantomeno politicamente scorretto, da tutti gli altri di rappresentare nei confronti delle donne, immigrati, ambientalisti e omosessuali idee al limite del codice penale. Sotto il profilo politico le frange più moderate del centrosinistra in città sono alla finestra. La riflessione è questa: se al corteo del Bocciodromo ci saranno disordini sulla scorta di quando avvenuto il 20 gennaio servirà una presa di distanza netta e credibile dagli antagonisti. Il che, naturalmente, si rifletterà anche sulle posizioni sugli altri cavalli di battaglia del Bocciodromo: Tav e Gaza. Il presidio promosso dall’Anpi s’intitola «Vannacci non ci piaci. Non c’è spazio per l’odio», quello del Bocciodromo «Fuori Vannacci da Vicenza».