Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Nega i giorni dimalattia per il Ramadan, medicominacciato: «Penso di licenziarmi»
«Mi devi dare lamutua.. altrimenti...» è il testo di uno deimessaggi al dottore
"Molti ci stanno chiedendo di non lavorare, perché sono stanchi Svolgono mestieri di fatica e non ce la fanno ma non si può trasformare un fatto religioso in patologia Inps
Non ha voluto concedergli dei giorni di malattia per il Ramadan e per questo è stato minacciato. È la denuncia di un medico di famiglia, vittima delle intimidazioni di un paziente musulmano di 27 anni. Il dottore in questione, 61enne conosciuto anche per la sua candidatura tra le file di Fratelli d’Italia alle ultime amministrative a Vicenza, era già stato bersaglio di azioni analoghe in passato, mentre a marzo dello scorso anno una collega del suo poliambulatorio aveva rinvenuto dei bossoli di proiettile all’interno della cassetta della posta.
Secondo la ricostruzione da parte del medico, che dopo avere presentato denuncia ha avvertito l’Usl 8 della vicenda, il 27enne si sarebbe presentato in ambulatorio chiedendo alcuni giorni di astensione dal lavoro per il Ramadan. Al rifiuto del medico, questi avrebbe lasciato lo studio stizzito, per poi tempestarlo di telefonate e messaggi, fino a quando non ne avrebbe ricevuto uno recitante le parole «Ho bisogno di stare a casa in mutua… Me lo devi dare dottore… Altrimenti…». In quel momento, il dottore ha deciso di denunciare, anche perché il ragazzo in questione, secondo alcune conoscenze del medico, avrebbe dei precedenti per resistenza e comportamento antisociale. «Questa persona è un mio paziente da pochi mesi – spiega il dottore - ed era già stato allontanato da altri medici. Lui è un fervente islamico e tanti altri che praticano la stessa religione in questi giorni ci stanno chiedendo di poter stare a casa dal lavoro, perché sono stanchi. Siccome la maggior parte svolge mestieri di fatica, effettivamente non ce la fanno, ma non si può trasformare un fatto religioso in una patologia Inps. Noi medici a volte diamo un giorno o due, ma se uno è arrogante allora non ci stiamo».
Il medico era già stato vittima di minacce da parte di un altro paziente e secondo lui l’episodio di ieri è solo la punta dell’iceberg di una situazione ormai esasperata per la medicina generale. «Siamo tutti rassegnati – le sue parole - abbiamo una chat con 84 medici di famiglia di Vicenza e provincia, e ormai non vengono nemmeno più pubblicati gli episodi di spinte, sputacchi, offese, bestemmie e minacce che ci tocca subire quotidianamente. La situazione è in peggiorando, la burocrazia non cessa e i giovani medici disertano una volta sperimentata la situazione. Recentemente ho ricevuto un’offerta da una casa di riposo di Malo e sto seriamente pensando di licenziarmi».
Stanchezza «Spinte, offese, sputacchi subiti ogni giorno da tutti e sta peggiorando»