Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Ilmarito spara dopo una lite, fugge con il figlio in caserma
La pistola era una scacciacani, denunciato. La donna ora è da parenti
botte e poi uno sparo. Nessun proiettile è stato esploso dalla canna di quella pistola, perché era a salve si tratta una scacciacani), ma è bastato il rumore a terrorizzare la donna che è scappata da casa con il suo bambino e si è diretta dai carabinieri.
Maltrattamenti in famiglia e minaccia aggravata nei confronti della coniuge sono i reati per cui è stato denunciato un italiano di 54 anni. È successo sabato notte tra le mura di un appartamento di Brendola. Qui la coppia convive, insieme al loro figlio. Una situazione delicata la loro, dato colpo in aria. La donna, terrorizzata dallo sparo, ha preso tra le braccia il bambino ed è scappata dall’abitazione. Si è così diretta nella tenenza dei carabinieri di Montecchio Maggiore, dove ha trovato rifugio.
Nello sgomento la donna è riuscita a raccontare quello che era successo, ricostruendo l’intera vicenda nei dettagli. Immediata la partenza di tutte le pattuglie a disposizione, coordinate dal comando di Valdagno. Una volta arrivate nell’abitazione dei coniugi, a Brendola, l’uomo era ancora lì insieme alla sua arma, recuperata subito dai militari. Nei confronti del cinquantaquattrenne è stata così emessa la denuncia.
«In passato, qualche anno fa, avevamo già avuto purtroppo un caso di maltrattamenti – ha spiegato il primo cittadino di Brendola Bruno Beltrame – mi ero insediato da poco come sindaco. Poi non abbiamo più avuto casi eclatanti, fino a questo episodio». Beltrame poi aggiunge: «Come amministrazione cerchiamo sempre di intervenire sul nascere, quando notiamo le prime avvisaglie, cercando di risolvere immediatamente la situazione e prima che possano capitare delle serie conseguenze. Ma se questi segnali evidenti dati o dai vicini o dalle scuole non ci sono, allora fatichiamo a prevenire qualsiasi episodio». nella sua pancia erano stati trovati 80 ovuli di eroina, per un totale di 934 grammi di sostanza. Inoltre negli anni a seguire era stato più volte espulso dal territorio nazionale, ma non aveva mai rispettato i vari provvedimenti. Risale poi a qualche giorno fa la sua scarcerazione dal carcere del capoluogo dopo aver scontato una condanna, sempre a seguito di un arresto per droga.
Nonostante la sua volontà di rimanere in Italia e il tentativo portato avanti con il suo avvocato, una volta entrato negli uffici di viale Mazzini il questore Dario Sallustio ne ha disposto il trattenimento nel centro di permanenza per i rimpatri milanese, dove è stato subito trasferito e da lì, presto, verrà imbarcato su un volo per la Nigeria. ( r.l.)