Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Noslin: «Calcio e tanta fede Facevo il rider, gioco in A sorrido, credo e nonmollo »
L’attaccantedelVerona: «Pregomolto, permeeperglialtri. Esonofelice»
Mentre cercava di diventare un calciatore professionista, ha anche lavorato come rider per Subway, grande catena di fast food. Quali erano le sue speranze e di che cosa aveva paura, allora?
«Lavoravo anche quando c’era la pioggia o nevicava. Preparavo i panini e facevo le consegne in scooter e in macchina, o in bici. Aprivo e chiudevo il negozio. Ho sempre pensato che non volevo farlo per sempre, volevo diventare un professionista. A volte ho avuto paura che non ce l’avrei fatta, ma la fede in Dio mi ha aiutato nel viaggio».
Parlando di fede, lei quando segna indica il cielo e ringrazia: è molto credente?
«Lo sono fortemente, conosco bene la strada che ho fatto. Se sai la mia storia, da dove vengo, penso che tu possa capire che Dio è reale. Per questo lo ringrazio ogni volta che segno un gol. E lo farò sempre».
Che cosa significa la fede per lei?
«Dedizione. Ed è lo stesso nel calcio. Hai bisogno di concentrarti, di disciplina, sono cose che impari strada facendo: ad avere fede, a credere e a non mollare mai. È la cosa più importante per me».
Sono gli stessi principi che occorrono al Verona per arrivare alla salvezza?
«Sì, è questo: continuare ad avere disciplina, concentrazione, non mollare mai. Come credere che sarei diventato un giocatore professionista quando ero un rider: questo ha significato avere fede per me. Molte persone non credono più a vent’anni, ma (Ansa) (Ansa)
Chi sono i riferimenti più importanti nella sua vita?
«Dio e mia mamma. Lei è tutto per me. Ovunque vada, dall’Olanda a Verona, viene con me, mi sostiene sempre, mi aiuta a rimanere sulla strada giusta. Spero di poterla ripagare con il calcio».
Ci parla del rapporto che ha con lei?
«È stata sempre comprensiva con me. Da bambino potevo giocare a calcio senza
Il sogno di Tijjani Noslin? «Oggi è restare in Serie A con il Verona. Ho sempre sognato, poi, di disputare un Mondiale o un Europeo con l’Olanda e di giocare in Champions. Vedremo fino a dove riuscirò ad arrivare. Questo nel calcio. Nella vita il sogno è di essere sempre me stesso, penso che sia la cosa più importante. Vorrei aiutare le persone e farlo anche attraverso l’esempio della mia storia. Vorrei aiutarle a credere che nulla è impossibile».
I sogni «L’obiettivo ora è la salvezza qui a Verona, poi ho sempre voluto giocare in Champions League e con la nazionale olandese»