Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Ocean Space», le emergenze globali diventano arte
La
resilienza di popolazioni indigene va in scena attraverso un’arte performativa mirata a sensibilizzare sui problemi delle urgenze globali. TBA21-Academy, no-profit creata nel 2011 da Francesca von Habsburg che utilizza il prisma dell’arte per favorire una comprensione più approfondita dell’oceano, ha inaugurato ieri « Re- Stor( y) ing Oceania», la nuova mostra di Ocean Space a Venezia, con due commissioni site-specific delle artiste indigene del Pacifico Latai Taumoepeau e Elisapeta Hinemoa Heta. La prima porta l’attenzione sull’estrazione mineraria in alto mare, dando voce agli abitanti delle isole del Pacifico, tra le regioni più colpite dagli effetti nefasti del cambiamento climatico; la seconda, architetta, ispirandosi al concetto Maori di tikanga, presenta uno spazio vivo di apprendimento, condivisione e riconnessione con storie ancestrali. Curata dall’artista di Bougainville Taloi Havini, l’esposizione invita il pubblico a connettersi con le voci degli/ delle artisti/e delle comunità della regione del Pacifico, a dare una risposta, anche politica, a una domanda: «Come l’arte - chiede Markus Reymann, co-direttore di TBA21 - può diventare un motore per affrontare le criticità dell’ogchipelaGO, gi?». Nella Chiesa di San Lorenzo si svolge una sorta di liturgia, con le persone chiamate a partecipare attivamente alle due grandi installazioni che abiteranno l’iconica sede fino al 13 ottobre. «Deep Communion sung in minor (ArTHIS IS NOT A DRILL)» di Latai Taumoepeau è uno specchio d’acqua nero che accoglie otto postazioni a innescare sonorità: è l’interpretazione di un rituale corale chiamato Me’etu’upaki - dove me’e sta per danza, tu’u significa in piedi e paki - con le pagaie. Quando il pubblico partecipa a gruppi per alimentare le macchine per pagaiare, amp l i f i c a i l c e r imo n i a l e Me’etu’upaki del popolo di Taumoepeau, contribuendo con un lavoro di squadra alla resistenza contro lo scavo minerario in acque profonde. Oggi alle 17 a compiere una speciale azione saranno i ragazzi del Venezia Football
Club under 17. «The Body of Wainuiatea» è uno spazio con 16 sedute in relazione ai punti cardinali, al sorgere e al tramontare del sole; in alto, 12 vele, i dodici livelli del cielo. Un karanga (appello cerimoniale) risuona tre volte al giorno per onorare Moana (Oceania), madre degli dèi del paradiso. Sull’altare della chiesa oggetti-icone. Commissionata da TBA21-Academy e Artspace Sydney e prodotta in collaborazione con le OGR Torino, la mostra nella settimana di vernice della Biennale (16-20 aprile) proporrà live performance.