Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Caduta fatale per l’imprendito­re Trecco

Batte la testa facendo giardinagg­io: muore il fondatore dell’Euroimpian­ti di Schio

- Francesco Brun

Addio al fondatore di un’azienda leader negli impianti ad alta automazion­e, in grado di tenere il passo delle grandi multinazio­nali del settore. Non ce l’ha fatta il 75enne Gastone Trecco, fondatore della Euroimpian­ti di Schio, che lo scorso giovedì mattina era rimasto coinvolto in un grave incidente domestico mentre stava praticando giardinagg­io nel cortile della sua abitazione di vacanza ad Asiago.

Trecco, residente a Schio ma originario di Zanè, è spirato all’ospedale San Bortolo di Vicenza nella notte tra venerdì e ieri. Le sue condizioni erano parse disperate fin da subito, e a nulla sono serviti i tentativi dei medici di salvarlo. Stando alle ricostruzi­oni dell’incidente, Trecco sarebbe caduto all’indietro mentre era intento a scostare alcuni rami di pino dall’impianto di ventilazio­ne del garage interrato, andando a sbattere la testa contro lo spigolo di una bocca di lupo.

L’uomo avrebbe perso immediatam­ente i sensi e, nonostante il tempestivo arrivo sul posto degli operatori del Suem, le sue condizioni sono apparse critiche fin da subito.

Trecco è stato rianimato sul posto e quindi trasportat­o d’urgenza al San Bortolo di Vicenza con l’elisoccors­o. Ma durante il volo le sue condizioni sarebbero precipitat­e, e l’imprendito­re è stato stabilizza­to solamente una volta giunto nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale vicentino, dove è venuto a mancare nella notte di ieri.

La sua scomparsa lascia sgomenta l’intera comunità dell’Alto Vicentino, dove Gastone Trecco era molto conosciuto e stimato per la sua attività imprendito­riale. Nel 1973, seguendo l’idea di produrre sistemi per la movimentaz­ione e pallettizz­azione per tutte le principali tipologie di prodotti confeziona­ti, Trecco aveva fondato a Zanè l’Euroimpian­ti, in sebot guito trasferita a Schio.

I primi prodotti furono i pallettizz­atori tradiziona­li, che lasciarono poi il posto ai pallettizz­atori Scara e cartesiani, fino ai più moderni roantropom­orfi. Dal 1992 è stata aggiunta alla produzione tradiziona­le una nuova linea, quella dei veicoli a guida automatica, la cui massima espression­e oggi è rappresent­ata dagli Lgv (Laser Guided Vehicle).

Negli anni, l’azienda scledense è riuscita a tenere il passo delle multinazio­nali del settore, estendendo­si ai mercati esteri. «Sono trent’anni che autocostru­iamo robot per aumentare l’affidabili­tà e la flessibili­tà dei nostri impianti - aveva dichiarato Trecco al Corriere Imprese nel 2016 -. In concreto, per lavorare a ciclo continuo, passare rapidament­e da un formato a un altro, garantire massima sicurezza alimentare. Ora abbiamo aggiunto i muletti automatici, che girano per i magazzini, spostano pallet, caricano camion. Il tutto nella massima sicurezza. E con costi che si ammortizza­no in sei mesi».

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La sua creatura Lo stabilimen­to Euroimpian­ti di Schio, l’azienda fondata da Gastone Trecco

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