Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Via AldoMoro e la tangenziale infinita Il progetto è da rifare (40 anni dopo)
Stoppato il prolungamento, si torna a parlare dei sottopassi aOspedaletto e Anconetta
Quando a metà degli anni Ottanta fu aperta via Aldo Moro, qualcuno disse che per il completamento della tangenziale est ci sarebbero voluti decenni. Quarant’anni dopo, in effetti, non si è ancora visto nulla. Perché del passo più concreto, ossia il progetto di A4 Holding di prolungamento di via Aldo Moro per l’innesto sulla Postumia e quindi la «corsa» verso il casello autostradale di Vicenza Nord, oggi r imane solo un’impronta o poco più.
Al netto dei tecnicismi, la determina della Provincia con la quale si archivia la domanda di verifica di assoggettabilità del progetto alla Via (Valutazione impatto ambientale), significa nella sostanza rifare il progetto. E quindi dilatare i tempi. Così non appare una coincidenza, semmai in politica esistessero, che lo stesso giorno della determina della Provincia, il sindaco Giacomo Possamai annuncia, con due settimane di ritardo rispetto all’invio, di avere spedito una lettera ad A4 Holding, nella quale chiede alla Brescia-Padova
di rivedere il progetto prevedendo la possibilità di due sottopassi, uno a Ospedaletto (a nord della linea ferroviaria Vicenza-Treviso) e l’altro ad Anconetta, al posto di un impattante cavalcavia. Non solo. Possamai chiede anche di potenziare (leggi ampliare e modernizzare) il casello di Vicenza Nord, che rispetto alla sua costruzione, nel 1968, di diverso ha soltanto il sistema Telepass.
I progettisti poi dovranno valutare quale di questi due sottopassi sia il più idoneo e, infine, fermo restando il via libera di Icomos (organo consultivo dell’Unesco), il progetto modificato dovrà passare nuovamente al vaglio del comitato provinciale Via.
Ciò che è successo negli ultimi due mesi è riassumibile così: l’Unesco boccia la soluzione progettuale di un enorme cavalcavia ad Anconetta, che sfiorerebbe tra le altre villa Imperiali; il Comune scrive ad A4 Holding, forte del parere Unesco, e rafforza la richiesta di settembre con la quale si chiedeva di rinunciare al cavalcavia proponendo soluzioni alternative; A4 Holding riceve la lettera del Comune e chiama la Provincia e di fatto ritira il progetto presentato a luglio 2023. La Provincia, infine, prende atto e archivia tutto.
Le decisioni degli ultimi giorni intrecciano più fili. C’è un tema politico, che fa i conti con le proteste dei residenti di
Ospedaletto e Anconetta. Gli uni preferirebbero che l’infrastruttura toccasse agli altri e su questo si scontrano da sempre. C’è un tema tecnicoinfrastrutturale, che fa i conti con i desiderata della Soprintendenza, non solo per quanto concerne villa Imperiali ma anche per il consumo del territorio e la salvaguardia di uno degli ultimi fazzoletti di campagna. E c’è anche un tema più grande, che tocca i 50 milioni di euro stanziati da A4 Holding, la cui concessione per altro scadrà nel 2026. Insomma, alla volontà di completare una strada costruita nel 1986 e quindi concludere una tangenziale incompiuta da quarant’anni, si somma anche la sopravvenuta fretta dei tecnici e amministratori della Brescia Padova.
Ad attirare l’attenzione negli ultimi giorni è stato però soprattutto la richiesta di potenziare il casello di Vicenza Nord, sul quale insistono già numerose strade. Se il prolungamento dovesse essere completato, al computo si sommerebbe anche via Aldo Moro, causando uno stresstest continuo. Eppure su questo casello e sul prolungamento via Moro oggi convergono gli interessi di molti, anche dei militari americani (la caserma Ederle è proprio su via Moro) che vedrebbero un accesso agevolato alla rete autostradale.
Passo indietro A4 Holding ha di fatto ritirato il progetto del 2023, la Provincia archivia tutto
Il casello a nord Emerge la nuova richiesta di potenziare il casello di Vicenza Nord, già intasato