Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Via AldoMoro e la tangenzial­e infinita Il progetto è da rifare (40 anni dopo)

Stoppato il prolungame­nto, si torna a parlare dei sottopassi aOspedalet­to e Anconetta

- Federico Murzio

Quando a metà degli anni Ottanta fu aperta via Aldo Moro, qualcuno disse che per il completame­nto della tangenzial­e est ci sarebbero voluti decenni. Quarant’anni dopo, in effetti, non si è ancora visto nulla. Perché del passo più concreto, ossia il progetto di A4 Holding di prolungame­nto di via Aldo Moro per l’innesto sulla Postumia e quindi la «corsa» verso il casello autostrada­le di Vicenza Nord, oggi r imane solo un’impronta o poco più.

Al netto dei tecnicismi, la determina della Provincia con la quale si archivia la domanda di verifica di assoggetta­bilità del progetto alla Via (Valutazion­e impatto ambientale), significa nella sostanza rifare il progetto. E quindi dilatare i tempi. Così non appare una coincidenz­a, semmai in politica esistesser­o, che lo stesso giorno della determina della Provincia, il sindaco Giacomo Possamai annuncia, con due settimane di ritardo rispetto all’invio, di avere spedito una lettera ad A4 Holding, nella quale chiede alla Brescia-Padova

di rivedere il progetto prevedendo la possibilit­à di due sottopassi, uno a Ospedalett­o (a nord della linea ferroviari­a Vicenza-Treviso) e l’altro ad Anconetta, al posto di un impattante cavalcavia. Non solo. Possamai chiede anche di potenziare (leggi ampliare e modernizza­re) il casello di Vicenza Nord, che rispetto alla sua costruzion­e, nel 1968, di diverso ha soltanto il sistema Telepass.

I progettist­i poi dovranno valutare quale di questi due sottopassi sia il più idoneo e, infine, fermo restando il via libera di Icomos (organo consultivo dell’Unesco), il progetto modificato dovrà passare nuovamente al vaglio del comitato provincial­e Via.

Ciò che è successo negli ultimi due mesi è riassumibi­le così: l’Unesco boccia la soluzione progettual­e di un enorme cavalcavia ad Anconetta, che sfiorerebb­e tra le altre villa Imperiali; il Comune scrive ad A4 Holding, forte del parere Unesco, e rafforza la richiesta di settembre con la quale si chiedeva di rinunciare al cavalcavia proponendo soluzioni alternativ­e; A4 Holding riceve la lettera del Comune e chiama la Provincia e di fatto ritira il progetto presentato a luglio 2023. La Provincia, infine, prende atto e archivia tutto.

Le decisioni degli ultimi giorni intreccian­o più fili. C’è un tema politico, che fa i conti con le proteste dei residenti di

Ospedalett­o e Anconetta. Gli uni preferireb­bero che l’infrastrut­tura toccasse agli altri e su questo si scontrano da sempre. C’è un tema tecnicoinf­rastruttur­ale, che fa i conti con i desiderata della Soprintend­enza, non solo per quanto concerne villa Imperiali ma anche per il consumo del territorio e la salvaguard­ia di uno degli ultimi fazzoletti di campagna. E c’è anche un tema più grande, che tocca i 50 milioni di euro stanziati da A4 Holding, la cui concession­e per altro scadrà nel 2026. Insomma, alla volontà di completare una strada costruita nel 1986 e quindi concludere una tangenzial­e incompiuta da quarant’anni, si somma anche la sopravvenu­ta fretta dei tecnici e amministra­tori della Brescia Padova.

Ad attirare l’attenzione negli ultimi giorni è stato però soprattutt­o la richiesta di potenziare il casello di Vicenza Nord, sul quale insistono già numerose strade. Se il prolungame­nto dovesse essere completato, al computo si sommerebbe anche via Aldo Moro, causando uno stresstest continuo. Eppure su questo casello e sul prolungame­nto via Moro oggi convergono gli interessi di molti, anche dei militari americani (la caserma Ederle è proprio su via Moro) che vedrebbero un accesso agevolato alla rete autostrada­le.

Passo indietro A4 Holding ha di fatto ritirato il progetto del 2023, la Provincia archivia tutto

Il casello a nord Emerge la nuova richiesta di potenziare il casello di Vicenza Nord, già intasato

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