Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
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Possamai: «Messa in sicurezza necessaria». Paura in via Baracca ai Ferrovieri per il cedimento in uno stabile spesso occupato da sbandati
Dicevano che fosse questione di tempo, i residenti di via Baracca ai Ferrovieri. E, alla fine, il crollo di una porzione importante del tetto e di un muro avvenuto intorno alla mezzanotte di martedì ha confermato le previsioni. Sull’edificio risalente all’Ottocento, proprietà privata, abbandonato da anni, in passato si erano già accesi i riflettori perché occupato saltuariamente da sbandati, tossico dipendenti, immigrati. Fortunatamente la notte scorsa l’immobile era disabitato.Tra le cause del crollo non si escludono le abbondanti piogge cadute nelle ultime settimane e nelle ultime ore, con l’acqua penetrata dal tetto e sui muri, deteriorando un contesto già molto critico. Parte dei detriti e calcinacci sono caduti sulla strada ( foto Carbellon). Ma, complice l’ora tarda, il materiale non ha ferito eventuali passanti né automobili di passaggio.
Tra i primi a essere intervenuti gli agenti della questura e i vigili del fuoco, che si sono spesi in un sopralluogo per accertare che l’edificio fosse vuoto. Poi, in un secondo momento, l’area è stata messa in sicurezza e transennata, le auto parcheggiate nelle vicinanze sono state fatte spostare e un tratto di strada è stato chiuso alla viabilità.
A intervenire in via Baracca anche gli uomini e i mezzi di Amcps, azienda del Comune, incaricata di rimuovere i detriti. Insomma, un servizio a carico della collettività a causa del crollo di parte di un edificio privato. E, sul tema, ieri è intervenuto il sindaco Giacomo Possamai. « È vero che l’ente pubblico ha il dovere di salvaguardare il proprio patrimonio e di intervenire nella manutenzione qualora fosse a rischio – premette il sindaco – ma ciò vale anche per i privati, soprattutto se ciò tocca la sicurezza pubblica». Quindi «è una questione sulla quale stiamo mettendo gli occhi non solo nell’ambito del patrimonio pubblico ma anche nell’ambito privato. Tanto più in centro storico all’interno del quale ci sono numerosi immobili abbandonati e alcuni abbandonati senza ragione e senza causa».
Insomma, il richiamo però alla responsabilità dei privati, anche in caso di occupazioni, è evidente. Il piano dell’amministrazione comunale, sulla carta, è semplice. Sul lato pratico, leggi burocrazia e dialogo con i privati, è un po’ più complesso. Dice Possamai: «La nostra idea è offrire ai proprietari degli edifici abbandonati tutti gli strumenti e le possibilità di recupero e rigenerazione possibile. Tuttavia è evidente che questi buchi neri della città non abbracciano solo il centro storico ma si trovano anche nei quartieri e in periferia. Anche su questo fronte stiamo avviando una ricognizione per comprendere quanti sono, dove sono, e cosa si possa fare». E ancora. «In un periodo nel quale il consumo del suolo non è più né pensabile né realizzabile – osserva il sindaco Possamai – la rigenerazione è l’unica strada da perseguire».