Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Olimpico, il Comune «costretto» a comprare le luci del palco
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L’Olimpico non gode di buona salute ed è cosa nota. Ciò che non si sapeva del primo stabile coperto del mondo è che il Comune sembrerebbe essere stato «costretto» ad affittare delle luci per illuminare il palcoscenico. Una misura estrema per ovviare alla crisi tra Palazzo Trissino e la cooperativa che gestisce i servizi tecnici dell’opera palladiana.
I punti dolenti sono l’impianto elettrico e l’impianto delle luci. Criticità che si trascinano da tempo immemore. «Ci sono aspetti di questi vicenda che sfuggono alla comprensione» osserva Simona Siotto (Fdi), già assessore alla Cultura, che annuncia un’interrogazione. Destinatario verosimilmente l’assessore ai Lavori pubblici Cristiano Spiller. E anche in questo caso emerge la commistione di competenze sull’Olimpico, suddivise tra assessorato alla Cultura e quello ai Lavori pubblici. Una distinzione di competenze suddivise da un confine pressoché invisibile ma che esiste e che si traduce ogni volta in un «chi fa che cosa quando». «Intanto – continua Siotto – vorremmo conoscere le ragioni e i costi di questa misura. Anche in forza della circostanza che per fare una cosa di questo genere quando meno serve il benestare delle Belle Arti».
L’unica cosa certa per ora è che l’Olimpico ha iniziato la sua stagione di utilizzo intensivo tra spettacoli e manifestazioni. Anche più volte al giorno. L’11 maggio, per dire, nel pieno dell’adunata nazionale degli alpini e proprio nell’ambito della kermesse delle penne nere l’Olimpico ospiterà due eventi: uno alle 10, l’altro alle 18. E oltre agli spettacoli e alle manifestazioni ci sono naturalmente i turisti che all’Olimpico entrano a sciami. A marzo sono stati 14.963, 2.586 solo nel fine settimana pasquale. In altre parole, uno stress-test continuo. Ad oggi non risultano in programma interventi strutturali e conservativi per l’opera palladiana né piani o idee per quello che potrebbe essere un utilizzo consapevole. C’è però l’idea nata a centrosinistra durante la campagna elettorale, mai tramontata, di installare un impianto termico per utilizzare l’Olimpico tutto l’anno e c’è l’iter parlamentare per designare l’Olimpico monumento nazionale insieme ad altri 405 teatri, molto più recenti, molto meno «unici». L’unica voce che dal centrosinistra si sente contro lo sfruttamento dell’Olimpico appartiene proprio a Spiller. «Dobbiamo ripensare l’accesso e l’utilizzo agli edifici storici patrimonio pubblico – spiega -. Nel complesso è un patrimonio prezioso che necessità cura. E risorse e tempo che oggi non ci sono».
Intanto è arrivato il giro di boa del crowdfunding destinato a restaurare i muri esterni del teatro, quelli per intenderci che guardano su stradella dell’Olimpico. Promossa da Società del Quartetto e dall’Accademia Olimpica con la «benedizione» di Palazzo Trissino (proprietario dell’immobile) dopo due mesi sono stati raccolti poco meno di 52 mila euro (20 mila da un’unica donazione) su un traguardo prefissato di 200 mila. Per donare ci sono altri 75 giorni di tempo. E tra oggi e la conclusione del crowdfunding c’è il Galà per l’Olimpico, nato per stimolare una raccolta fondi che finora non decolla né ha acceso l’orgoglio cittadino. L’appuntamento è domenica alle 20. Biglietto popolare: 15 euro. Il denaro incrementerà il crowdfunding. A esibirsi a loro spese quanti hanno aderito all’appello dell’assessore alla Cultura Ilaria Fantin: sette realtà musicali e quattro artisti che proporranno un monologo.