Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Scontri al corteo pro Palestina, denunciati altri 14 attivisti
Sono passati quasi tre mesi dagli scontri del 20 gennaio tra la polizia e le centinaia di attivisti dei centri sociali del Nord est in occasione di VicenzaOro. Tre mesi in cui sono continuate le verifiche della Digos per individuare chi, quella mattina, ha violato la legge. E ieri è arrivato un ulteriore risultato.
Altri 14 manifestanti sono stati denunciati. Dieci indagati risiedono a Padova, due a Treviso, uno a Torino e uno a Venezia. Tra loro c’è anche un minorenne. Si tratta di volti noti alle forze dell’ordine: sono tutti pregiudicati, già protagonisti di altre manifestazioni simili sia in Veneto, sia in altre regioni italiane. Queste denunce si aggiungono alle 5 arrivate subito dopo gli scontri e alle successive 17 di inizio marzo.
La mattina del 20 gennaio i centri sociali del Nord-est hanno organizzato un corteo pro Palestina contro gli espositori israeliani presenti a VicenzaOro, perché ritenuti responsabili di alimentare l’indotto economico a sostegno delle spese militari di Israele nel conflitto mediorientale. In quell’occasione dopo il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica era stato vietato ai manifestanti di avvinarsi alla fiera per motivi di sicurezza, ma il corteo non aveva rispettato il divieto e non si era fermato all’alt intimato per più volte dalla polizia. Ne era nato uno scontro frontale con gli agenti in assetto anti sommossa e le forze dell’ordine erano state costrette a utilizzare l’idrante per far arretrare i circa 700 partecipanti del corteo. Quella che doveva essere una manifestazione pacifica pro Palestina era terminata con un bilancio di 11 poliziotti feriti, tra cui la dirigente del servizio di ordine pubblico, oltre a 9 appartenenti al reparto Mobile di Padova e un dirigente della Digos di Venezia. Il ferito più grave aveva riportato una frattura a una vertebra cervicale con 45 giorni di prognosi, mentre gli altri avevano subìto delle ustioni superficiali. Negli scontri era rimasto ferito anche qualche manifestante. Per l’identificazione dei responsabili degli scontri da parte della Digos vicentina, in collaborazione coi i colleghi di altre questure del Nordest, sono state fondamentali le immagini riprese da un elicottero che ha sorvolato l’area della Fiera durante i momenti di massima tensione. Di grande aiuto anche le immagini riprese dai cellulari e poi condivise sulle piattaforme social, oltre a vari elementi raccolti subito dopo gli scontri. In quell’occasione erano stati sequestrati anche i bastoni, i fumogeni, i petardi e le bombe carta lanciate dagli attivisti, diventate così fonti di prova.