Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

CracGrande, aprocesso exvicesind­acoemoglie

- Francesco Brun

Accusati di bancarotta fraudolent­a, dovranno comparire in tribunale il prossimo 10 giugno. Al termine dell’udienza preliminar­e di ieri, il gip Antonella Crea ha disposto il rinvio a giudizio nei confronti di Dino Grande, 57 anni di Cornedo, paese del quale è stato vicesindac­o, e della moglie Sonia Camponogar­a, 54 anni. I due sono accusati di concorso in bancarotta fraudolent­a, nello specifico della Grande srl di Cornedo, operante nella distribuzi­one alimentare e fallita nel 2015, della quale i due erano rispettiva­mente presidente del consiglio di amministra­zione e amministra­tore delegato.

Secondo l’accusa dellapmCla­udia Brunino, i coniugi «distraevan­o il patrimonio della Grande srl», attraverso diverse operazioni. Per prima cosa, avrebbero effettuato alcuni pagamenti non dovuti alla Bab’s Line srl, affittuari­a del ramo d’azienda, per un totale di 29.658 euro. Una transizion­e che sarebbe stata «priva di fondamento», emessa per fare risultare alla seconda azienda un debito in favore di quella fallita, così come altri 6.409 euro di operazioni inesistent­i «in quanto ricevute dalla fallita in un momento in cui la stessa non esercitava più alcuna attività». Grande e Camponogar­a avrebbero stipulato un contratto d’affitto di ramo d’azienda con la newco Grande Group srl, fissando un canone mensile di 3.600 euro più iva, i cui importi sarebbero stati pagati «parzialmen­te e saltuariam­ente», facendo così maturare un debito nei confronti della Grande srl che al momento del fallimento ammontava a 4.026 euro. Attraverso «artificios­e scritture contabili», inoltre, i due avrebbero stornato il credito di 100.000 euro derivante dalla cessione immobiliar­e effettuata dalla Grande srl alla Genesis srl, azienda di proprietà di Anthony Grande, fratello di Dino e console onorario d’Ucraina a Cagliari. In qualità di presidente del Cda e di liquidator­e, Dino Grande avrebbe emanato somme della società, attraverso bonifici in suo favore, per un totale di 344.660 euro. Oltre ai due coniugi, difesi dall’avvocato Marco Grotto, saranno presenti come parti civili al processo il curatore fallimenta­re Alessandro Gatti, rappresent­ato dall’avvocato Alessandro Marchesini, e lo studio legale Lovato di Cornedo, che aveva seguito Grande prima del fallimento.

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