Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
CracGrande, aprocesso exvicesindacoemoglie
Accusati di bancarotta fraudolenta, dovranno comparire in tribunale il prossimo 10 giugno. Al termine dell’udienza preliminare di ieri, il gip Antonella Crea ha disposto il rinvio a giudizio nei confronti di Dino Grande, 57 anni di Cornedo, paese del quale è stato vicesindaco, e della moglie Sonia Camponogara, 54 anni. I due sono accusati di concorso in bancarotta fraudolenta, nello specifico della Grande srl di Cornedo, operante nella distribuzione alimentare e fallita nel 2015, della quale i due erano rispettivamente presidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato.
Secondo l’accusa dellapmClaudia Brunino, i coniugi «distraevano il patrimonio della Grande srl», attraverso diverse operazioni. Per prima cosa, avrebbero effettuato alcuni pagamenti non dovuti alla Bab’s Line srl, affittuaria del ramo d’azienda, per un totale di 29.658 euro. Una transizione che sarebbe stata «priva di fondamento», emessa per fare risultare alla seconda azienda un debito in favore di quella fallita, così come altri 6.409 euro di operazioni inesistenti «in quanto ricevute dalla fallita in un momento in cui la stessa non esercitava più alcuna attività». Grande e Camponogara avrebbero stipulato un contratto d’affitto di ramo d’azienda con la newco Grande Group srl, fissando un canone mensile di 3.600 euro più iva, i cui importi sarebbero stati pagati «parzialmente e saltuariamente», facendo così maturare un debito nei confronti della Grande srl che al momento del fallimento ammontava a 4.026 euro. Attraverso «artificiose scritture contabili», inoltre, i due avrebbero stornato il credito di 100.000 euro derivante dalla cessione immobiliare effettuata dalla Grande srl alla Genesis srl, azienda di proprietà di Anthony Grande, fratello di Dino e console onorario d’Ucraina a Cagliari. In qualità di presidente del Cda e di liquidatore, Dino Grande avrebbe emanato somme della società, attraverso bonifici in suo favore, per un totale di 344.660 euro. Oltre ai due coniugi, difesi dall’avvocato Marco Grotto, saranno presenti come parti civili al processo il curatore fallimentare Alessandro Gatti, rappresentato dall’avvocato Alessandro Marchesini, e lo studio legale Lovato di Cornedo, che aveva seguito Grande prima del fallimento.