Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
L’universitàamplialasuaofferta: ingegneriaperl’industriaalimentare
Ilcorsorispondealle necessitàdell’economialocaleesarà attivatodasettembre. Già 160studenti stranieri interessati. DallaFontana: «Vogliamoesserepiùattrattivi»
È il quarto corso di laurea in ingegneria dopo quello gestionale, di innovazione di prodotto e di meccatronica. Sarà attivato a partire d a l l ’ anno accademico 2024/2025 dall’Università degli studi di Padova, al Dipartimento di tecnica e gestione dei sistemi industriali (Dtg), nel polo universitario d viale Margherita a Vicenza.
Si tratta del nuovo corso di laurea magistrale in Food Industry Engineering, unico nel Nordest, che si affianca a quelli di Milano, Parma e Salerno e per il quale sono già giunte oltre 160 manifestazioni di interesse all’iscrizione da parte di studenti stranieri. L’annuncio è stato dato ieri con grande soddisfazione dal professor Alberto Trevisani, direttore del Dipartimento, e dal professor Alessandro Persona, che ne ha curato l’istituzione. Il corso si propone di formare ingegneri con competenze multidisciplinari in grado di ideare, pianificare, progettare e gestire processi, sistemi e servizi tipici dell’industria alimentare. Il tutto con particolare attenzione al tema della sicurezza, intesa non solo in termini di standard di igiene e qualità, tracciabilità della filiera, sostenibilità ambientale e sociale, ma anche dal punto di vista della tutela dei brevetti e della protezione dei dati. Come ha sottolineato l’assessore regionale alla Formazione Elena Donazzan «la capacità di lettura delle esigenze del territorio da parte dell’università, a Vicenza si traduce da sempre in un forte rapporto con il sistema produttivo». A questo riguardo va sottolineato che a Vicenza sono quasi 1.000 le imprese attive nella produzione e trasformazione di alimenti e bevande (in Veneto sono circa 3.900), senza considerare l’indotto. Stiamo parlando di aziende che producono macchinari, alimenti e bevande o che fanno consulenza per il settore: oltre un centinaio di loro rappresentanti, ma anche di altre realtà nazionali e internazionali, lo scorso anno si sono ritrovati a Vicenza proprio per discutere la fattibilità del progetto e si ritroveranno nuovamente nella sede vicentina il prossimo 13 maggio. Un interesse che fa pensare che i neolaureati non faticheranno troppo a trovare occupazione.
Altra caratteristica peculiare del corso è che sarà esclusivamente in lingua inglese: «Stiamo guardando avanti – ha detto Trevisani -, dato che anche le università registreranno un fisiologico calo d’iscrizioni dovuto al cosiddetto inverno demografico. Quasi d’obbligo, quindi, intercettare studenti stranieri che si vorranno laureare e magari lavorare in Italia». Punto dolente, questo, sul quale è intervenuto il presidente della Fondazione studi universitari di Vicenza, Adamo Dalla Fontana: «Stiamo cercando di fare tutto il possibile per essere attrattivi – ha detto –, ma è chiaro che, quando uno studente sceglie di venire a studiare qui, specie se dall’estero, guarda anche ai servizi e alla qualità di vita. Se le istituzioni dal punto di vista burocratico non snelliranno il loro modus operandi a tutti i livelli, difficilmente potremmo essere vincenti rispetto ai competitor nazionali e internazionali». Su questo tema s’innestano le lungaggini legate alla realizzazione degli studentati, in particolare quello di San Silvestro, per il quale sono stati stanziati fondi per circa tre milioni di euro, ma che rimane in attesa siano sbloccate le procedure. Ancora in stallo anche la questione mensa che sarà provvisoriamente risolta, si spera a partire dal prossimo anno accademico, con il riadattamento dei locali di un supermercato in viale Trissino.