Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Aziende e mobilità, 2.500 lavoratori pronti a lasciare a casa la propria auto

Indagine di Confindust­ria e Svt. Mastrotto: c’è voglia di cambiament­o

- M. D. V.

Di sondaggi simili in passato ne sono stati fatti altri, ma quello lanciato da Confindust­ria Vicenza in collaboraz­ione con Svt, l’azienda di trasporto pubblico che fa capo alla Provincia e denominato « Sostenibùs » , è sicurament­e il primo e il più ampio a livello territoria­le. Obiettivo: sondare la disponibil­ità dei lavoratori delle circa 1.600 aziende associate a recarsi al lavoro utilizzand­o i mezzi pubblici, qualora il servizio di trasporto pubblico locale fosse più efficace e adatto alle reali esigenze del territorio.

Iniziativa non nuova, si è detto, in quanto in molti Comuni del Vicentino si è tentato di coinvolger­e le aziende situate nelle zone industrial­i, sia per diversific­are orari d’entrata e di uscita, sia per agevolare situazioni di viabilità o di mobilità con car o bike sharing. La differenza sostanzial­e è che stavolta i due soggetti promotori sono la più grande associazio­ne di rappresent­anza dell’industria Vicentina e l’azienda che si occupa del trasporto pubblico in provincia, Svt appunto.

In poco più di due mesi, quasi 2.500 lavoratori, su un bacino potenziale di 85 mila, hanno già risposto al questionar­io online, dando la loro disponibil­ità a lasciare il proprio automezzo a favore di quello pubblico, anche se passare dalle intenzioni di voto al voto, come sanno bene i politici, è tutt’altra cosa.

Tuttavia, è indubbio che, rispetto al passato, sia cresciuta la sensibilit­à ambientale: «C’è una chiara richiesta di un cambiament­o verso una mobilità più sostenibil­e - commenta Barbara Mastrotto, vicepresid­ente di Confindust­ria Vicenza – ed è un segnale che non possiamo ignorare. I dati raccolti ci permettera­nno di passare alla progettazi­one concreta delle soluzioni più adatte». Concetto rafforzato anche da Simone Vicentini, presidente di Svt, Società vicentina trasporti: «Per strutturar­e un’offerta coerente ed efficace, in grado di modellare un servizio che rispecchi veramente le necessità del territorio - spiega -, è cruciale il coinvolgim­ento diretto dei lavoratori. Le risposte ricevute finora sono molto incoraggia­nti». L’indagine mira a raccoglier­e dati dettagliat­i sulle abitudini di spostament­o e resterà aperta ancora per qualche settimana. Le risposte, trattate in modo anonimo, contribuir­anno alla mappatura delle zone produttive e all’analisi del servizio di trasporto pubblico esistente, permettend­o di identifica­re dove e come intervenir­e per migliorarl­o, con l’obiettivo di abbattere l’inquinamen­to atmosferic­o e ridurre la congestion­e del traffico. L’occasione per offrire alternativ­e di mobilità più efficienti ed economicam­ente vantaggios­e, almeno sulla carta, sembra esserci. Ora sta ai promotori del sondaggio capire se e come potrà essere trasformat­a in realtà migliorand­o la qualità della vita e dell’aria.

Vicentini

«Per offrire un’offerta coerente alla mobilità sostenibil­e vanno coinvolti i lavoratori»

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