Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Cinque giovani bloccati nella neve «Prima di partire informatev­i»

Lunardi (soccorso alpino): «Si rischia la vita». È il terzo intervento in pochi giorni

- Rebecca Luisetto © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Ancora una volta, nel giro di pochi giorni, è stato necessario l’aiuto dei soccorsi per degli automobili­sti rimasti bloccati nella neve in montagna. Ieri notte, attorno all’1,30, tre vetture con cinque giovani sono rimaste bloccate nelle vicinanze del rifugio Granezza nell’Altopiano di Asiago. I conducenti delle tre auto, con gli amici, sono partiti dopo cena convinti di riuscire a scendere dalla cima senza particolar­i difficoltà, nonostante le nevicate degli ultimi giorni che hanno imbiancato le strade di montagna. Ma non è stato così. A peggiorare la situazione il fatto che la zona non consentiss­e loro di chiamare aiuto, in quel punto della montagna non c’è segnale telefonico. Fortunatam­ente una delle tre vetture aveva a disposizio­ne un sistema di chiamata soccorsi integrato che ha allertato la centrale del 118. Gli operatori hanno poi avvisato i vigili del fuoco, che sono intervenut­i da Asiago. I pompieri hanno raggiunto il punto indicato dal gps e hanno trovato le automobili in panne. Nel giro di un paio d’ore tutte e tre le auto sono state trainate dal mezzo dei pompieri fino alla strada percorribi­le di Monte Corno, dove i cinque giovani hanno potuto riprendere il viaggio e fare ritorno a casa. Quello di ieri non è stato l’ennesimo intervento. Prima è stata la volta di due padovani, che con il quod sono sprofondat­i nella neve nella zona della voragine del Buso del Diavolo a Enego. Lunedì notte è toccato a un’auto con tre ventenni, anche loro padovani. La vettura è rimasta bloccata per una bufera di neve a un chilometro dalla vetta di Cima Grappa a Borso, a oltre 1.700 metri di quota.

« Come soccorso alpino consigliam­o sempre di inforpulit­e, marsi attraverso gli enti locali su quali strade siano percorribi­li e quali è opportuno evitare – spiega il capo del soccorso alpino di Asiago Denis Lunardi – In questo periodo le persone vengono tratte in trappola perché nella zona sud percorrono delle strade mentre non appena si trovano nella zona nord e vanno ad imbattersi in parecchia neve. Spesso si pensa che la situazione possa essere presente solo per un breve tratto e quindi provano ad andare avanti fino a quando non rimangono bloccati nella neve». Lunardi aggiunge: «Molti in questo periodo non guardano nemmeno il meteo i suoi bollettini. Tali comportame­nti incrementa­no situazioni di pericolo, perché oltre a bloccare le vetture possono mettere a rischio la vita delle persone, soprattutt­o quando le temperatur­e sono sotto lo zero. Se arrivo con un’auto in un tratto innevato è giusto non fidarsi e tornare indietro. È un problema anche per noi del soccorso alpino, che viaggiamo

Auto in panne

I giovani sono stati salvati dai pompieri. Da una delle auto lanciato un segnale di Sos

su fuoristrad­a e motoslitte: spesso questi veicoli non possono essere utilizzati per il tipo di soccorso che dobbiamo affrontare e proseguiam­o a piedi, rendendo il recupero molto difficile».

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Asiago L’intervento dei vigili del fuoco ieri notte nei pressi del rifugio Granezza

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