Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Cinque giovani bloccati nella neve «Prima di partire informatevi»
Lunardi (soccorso alpino): «Si rischia la vita». È il terzo intervento in pochi giorni
Ancora una volta, nel giro di pochi giorni, è stato necessario l’aiuto dei soccorsi per degli automobilisti rimasti bloccati nella neve in montagna. Ieri notte, attorno all’1,30, tre vetture con cinque giovani sono rimaste bloccate nelle vicinanze del rifugio Granezza nell’Altopiano di Asiago. I conducenti delle tre auto, con gli amici, sono partiti dopo cena convinti di riuscire a scendere dalla cima senza particolari difficoltà, nonostante le nevicate degli ultimi giorni che hanno imbiancato le strade di montagna. Ma non è stato così. A peggiorare la situazione il fatto che la zona non consentisse loro di chiamare aiuto, in quel punto della montagna non c’è segnale telefonico. Fortunatamente una delle tre vetture aveva a disposizione un sistema di chiamata soccorsi integrato che ha allertato la centrale del 118. Gli operatori hanno poi avvisato i vigili del fuoco, che sono intervenuti da Asiago. I pompieri hanno raggiunto il punto indicato dal gps e hanno trovato le automobili in panne. Nel giro di un paio d’ore tutte e tre le auto sono state trainate dal mezzo dei pompieri fino alla strada percorribile di Monte Corno, dove i cinque giovani hanno potuto riprendere il viaggio e fare ritorno a casa. Quello di ieri non è stato l’ennesimo intervento. Prima è stata la volta di due padovani, che con il quod sono sprofondati nella neve nella zona della voragine del Buso del Diavolo a Enego. Lunedì notte è toccato a un’auto con tre ventenni, anche loro padovani. La vettura è rimasta bloccata per una bufera di neve a un chilometro dalla vetta di Cima Grappa a Borso, a oltre 1.700 metri di quota.
« Come soccorso alpino consigliamo sempre di inforpulite, marsi attraverso gli enti locali su quali strade siano percorribili e quali è opportuno evitare – spiega il capo del soccorso alpino di Asiago Denis Lunardi – In questo periodo le persone vengono tratte in trappola perché nella zona sud percorrono delle strade mentre non appena si trovano nella zona nord e vanno ad imbattersi in parecchia neve. Spesso si pensa che la situazione possa essere presente solo per un breve tratto e quindi provano ad andare avanti fino a quando non rimangono bloccati nella neve». Lunardi aggiunge: «Molti in questo periodo non guardano nemmeno il meteo i suoi bollettini. Tali comportamenti incrementano situazioni di pericolo, perché oltre a bloccare le vetture possono mettere a rischio la vita delle persone, soprattutto quando le temperature sono sotto lo zero. Se arrivo con un’auto in un tratto innevato è giusto non fidarsi e tornare indietro. È un problema anche per noi del soccorso alpino, che viaggiamo
Auto in panne
I giovani sono stati salvati dai pompieri. Da una delle auto lanciato un segnale di Sos
su fuoristrada e motoslitte: spesso questi veicoli non possono essere utilizzati per il tipo di soccorso che dobbiamo affrontare e proseguiamo a piedi, rendendo il recupero molto difficile».