Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«La libertà dipende da tutti noi» le parole di conciliazione di Pavan
25Aprile, il discorso del sindaco ispiratoaungiovanefucilato nel 1944. In piazza ieri i candidati alleComunali. Il centrosinistra diffondeunvideoconil testo di Scurati
Alle riflessioni, ai valori e al coraggio dimostrati negli ultimi mesi di vita dal bassanese Lino Camonico, prima della sua fucilazione, il 25 settembre 1944 ad Arten di Fonzaso, si è ispirata il sindaco Elena Pavan per il suo intervento, ieri, festa della Liberazione. Un discorso arrivato fino al cuore, da molti presenti ritenuto «di conciliazione».
La mattinata si era aperta con la messa celebrata da don Andrea Guglielmi nella chiesa di San Francesco, seguita dagli onori all’ara dei caduti di piazza Garibaldi e alla lapide di viale dei Martiri, quindi il rientro in municipio. Nell’affollata sala consiliare, alla presenza di tutti i candidati sindaco alle amministrative di giugno, Pavan ha iniziato leggendo alcuni passi tratti dal diario di Camonico: «Son sveglio. Sto leggendo. Fuori piove. Di tanto in tanto tolgo lo sguardo dalla pagina, e mi metto a pensare. Penso al mondo migliore che sorgerà dal sangue e dalle rovine di questa guerra, agli uomini migliori, affratellati da vincolo comune di giustizia e libertà». Il bassanese, 20enne, aveva appena concluso il liceo, si era iscritto all’università e sognava di diventare medico. «È il 18 novembre del 1943 e, mentre scrive, Camonico non può immaginare che le sue parole arriveranno fino a noi – ha sottolineato il sindaco - Leggere il suo diario, conoscere la sua storia guidati dal professor Francesco Tessarolo, che ne ha raccolto le pagine in un Quaderno della Resistenza Vicentina, significa vivere quei mesi con una crescente angoscia». E ancora: «Sapendo quanto accadde proviamo dolore e sgomento al pensiero del suo destino, delle sue speranze infrante, della sua vita privata del domani. Sorge spontaneo chiedersi che persone vogliamo essere: di passaggio o ispirarci a valori più elevati per condividere i nostri ideali uscendo dai personalismi schiaccianti? Non possiamo dare per scontate la libertà e la pace: il domani dipende da ognuno di noi». Ricordando le motivazioni dell’assegnazione alla città della medaglia d’oro, il sindaco ha evidenziato che «quell’ onorificenza ce la dobbiamo guadagnare ogni giorno». «La nostra nobile città allora scelse il sacrificio, di ribellarsi al dominio nazifascista, prima che in nome di una ideologia, di uno schieramento o di un partito – ha continuato Pavan - Quei giovani scelsero una libertà molto più elevata da valere la vita: la nostra. Sapevano di compiere scelte rischiose, ma hanno percorso la loro strada con coraggio, lasciando da parte ogni egoismo. Pensiamoci, quando passiamo in viale dei Martiri. É nella scelta tra la sottomissione e la resistenza, tra la barbarie e la civiltà che la nostra città è rinata. La violenza del 26 settembre a Bassano ha lasciato ferite profonde, cicatrici ancora evidenti. Ma le ferite vanno curate, le cicatrici tenute a monito, le divisioni superate. Dipende solo da noi». L’ultima riflessione di Pavan è stata dedicata alla Costituzione: «Contiene gli insegnamenti dettati dalla nostra storia, gli errori da non ripetere, i comportamenti da tenere, la fiducia e la speranza in un mondo libero, democratico, giusto. É lì che dobbiamo cercare le nostre radici, le motivazioni del nostro agire». «Come disse Piero Calamandrei nel 1955 – ha concluso il sindaco ottenendo un lungo applauso - “Se volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate sui monti dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì col pensiero perché lì e nata la nostra Costituzione”. Non vi sembra che stia parlando della nostra città?».
Sempre ieri, il centrosinistra ha diffuso un video nel quale i candidati leggono l’intervento di Antonio Scurati censurato dalla Rai.