Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Palladio designer, l’architetto e le sue «piccole» opere
«Idettaglifanno la perfezione e la perfezione non è un dettaglio», diceva Leonardo Da Vinci. Argomento che avrebbe potuto condividere con Andrea Palladio che fu anche il progettista di camini, lavamani, acquai, vere da pozzo e persino di un armadio per la collezione di monete dell’amico Alvise Mocenigo, per il quale aveva progettato due ville, un palazzo e la cappella di famiglia. Delle «piccole cose» all’interno dei suoi magnifici edifici, racconta la mostra «Palladio designer», che resterà aperta fino al 5 maggio al Palladio Museum di contra’ Porti a Vicenza. Inaugurata il 12 aprile scorso, non a caso pochi giorni prima della Design Week milanese, la piccola ma significativa rassegna, racconta Palladio come progettista di micro-architetture e presenta i modelli in scala di 46 camini, due lavamani e un acquaio, accanto a disegni, video e schermi interattivi. Peraltro, uno dei rari fogli palladiani superstiti raffiguranti microarchitetture, è conservato proprio a Vicenza, con i disegni di due sarcofagi antichi, fonte di ispirazione per i lavamani progettati per il refettorio di San Giorgio Maggiore a Venezia. Alla base dell’esposizione c’è il lavoro di 60 studenti del corso di Fotogrammetria
per l’architettura (corso di laurea in Architetturaingegneria) dell’Università di Bologna, che con il solo uso di uno smartphone e di un software messo a punto dall’Università, e con la supervisione e il coordinamento di Marco Gaiani e Simone Garagnani, hanno «acquisito» in 3D camini, lavamani e acquai sparsi in tredici edifici: dalla Rotonda a Palazzo Ducale a Venezia. I modelli, tutti nella stessa scala per poterli confrontare, sono stati posti accanto ai disegni, ai video, con a corredo una serie di interviste ai protagonisti dell’esperienza di ricerca e didattica. La mostra, realizzata dal Cisa Andrea Palladio, in sinergia con l’Università di Bologna, è stata curata dal direttore del Cisa Guido Beltramini e dallo stesso Marco Gaiani, ed è stata inaugurata da Massimo Iosa Ghini, tra i più noti architetti e designer italiani contemporanei, a segnare il legame fra passato e futuro dell’architettura. L’allestimento è curato dall’architetto e regista teatrale Andrea Bernard.
Orari di visita: dal mercoledì alla domenica, dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.30), apertura straordinaria mercoledì primo maggio. L’ingresso è compreso nel prezzo del biglietto del Palladio Museum. Biglietti: intero 8 euro; ridotto 6. Ulteriori info: + 39 0444 323014; accoglienza@palladiomuseum.org; www.palladiomuseum.org/palladiodesigner