Il Grifo blinda i play off, Fere beffate
Di Carmine e Gustafson firmano la prima vittoria al Cabassi: 1-2 Play off blindati (+7 sulla nona) e corsa per la A sempre aperta
▶ CARPI - Il Grifo non molla, vince per la prima volta nella storia a Carpi (1-2), e conferma che per il finale di stagione sarà una brutta bestia per tutti. Chi vuole andare in A - direttamente o tramite i play off - dovrà fare i conti con questo Perugia che, tornato al 3-5-1-1, ha ritrovato equilibri e certezze che avevano segnato la grande rimonta. Un successo all’insegna dei due Samuel: Di Carmine firma il vantaggio, diciottesimo gol della sua incredibile stagione, Gustafson invece il raddoppio, prima gioia personale da quando è in Umbria. Tre punti pesanti perché spezzano il recente tabù dalle parti del “Cabassi” e rilanciano le ambizioni biancorosse. Certo, l’uno-due nel finale del Frosinone regala un po’ di amaro, ma è una giornata nel complesso ottima perché il turno infrasettimanale permette al Perugia di salire di una posizione, la quinta, superando il Bari, guadagnando su Palermo e Cittadella e, probabilmente, eliminando dalla lotta play off proprio il Carpi (battuto anche all’andata). Senza dimenticare che la nona in classifica, il Foggia, è lontana sette lunghezze quando mancano sei giornate, 18 punti in palio, alla fine. A Carpi il Perugia ci ha messo tutto: cattiveria, entusiasmo, qualità, cinismo. E un bravo va a Breda che - nonostante le assenze - ha avuto il merito di tornare indietro su alcune scelte, proponendo uno dei migliori Perugia della sua gestione af- fidandosi a tanti piedi buoni nella linea a cinque di centrocampo.
LE SCELTE E LA TATTICA Calabro varà un Carpi ancora più abbottonato del consueto inserendo il polivalente Sabbione alle spalle di Melchiorri in un 3-5-1-1 speculare a quello del Perugia. Breda infatti torna al sistema tattico della grande rimonta dandogli però un’interpretazione più offensiva perché sulla corsia destra torna Mustacchio, su quella sinistra Terrani più Buonaiuto che fa la mezzala. In difesa viene rispolverato, dopo due mesi e mezzo, Belmonte mentre in attacco c’è Cerri più Di Carmine con Diamanti in panchina. DC10 C’È Il Perugia non si fa sorprendere dal Carpi tutto agonismo, lanci lunghe e ripartenze. Breda trova un giusto mix tra l’esigenza di equilibrio e la volontà di essere pericolosi. Rispetto a sabato pomeriggio c’è molta più qualità grazie agli esterni più offensivi e nonostante il tentativo da parte del Carpi di dare l’impronta al match, il primo quarto d’ora è targato Perugia. Perché un tiro-cross di Mustacchio fa gridare al gol (9’) e Cerri si cimenta in una rovesciata senza fortuna (10’). L’episodio clou al 15’: calcio di punizione, schema a liberare Buonaiuto al tiro dal limite, sulla traiettoria - in piena area - c’è Di Carmine, stop e girata letale (0-1). La reazione emiliana è immediata: prima un rimpallo pazzo quasi permette a Sabbione di battere a porta vuota (21’), poi una punizione di Jelenic si infrange sul palo (37’).
E PURE IL VICHINGO Il più pericoloso del Carpi è Melchiorri. Il bomber, sceso dalla Serie A dopo una serie di infortuni, niente c’entra con la B. E si vede quando semina mezzo Perugia sulla destra, entra in area e spara un destro che scuote l’esterno rete (55’). Il gol però lo segna il Perugia, fa tutto Gustafson: lo svedese ruba palla e avvia la ripartenza, Buonaiuto orchestra la transizione e poi restituisce la palla al vichingo di proprietà del Torino il cui destro a giro appena entrato in area, preciso e potente, va-
le il prezzo del biglietto (0-2, 59’). Partita chiusa con Breda che applica il turn over con la precisione del farmacista risparmiando, in vista del derby di domenica con la Ternana, un altro cartellino a Bianco - grande ex del “Cabassi” - e minuti preziosi a Del Prete (al loro posto Co- lombatto e Dellafiore). Il Carpi fatica a riorganizzarsi ed il Grifo a sfiorare il tris con Di Carmine, spaccata che fa gridare al gol (68’), e con Terrani in contropiede (72’). Proprio quando la partita sembra chiusa il Carpi incendia il “Cabassi”: prima Concas, svettando su Bel- monte, segna di testa (87’), poi proteste per il contatto tra Mustacchio e Garritano (90’). Colombatto prende un cartellino giallo che lo costringerà a saltare il derby - che si annuncia più complicato che mai - ed è l’ultima emozione dell’impresa biancorossa.