Corriere dell Umbria

Mura crollate: indagati sindaco, predecesso­re e dirigente comunale

Concluse le indagini a Gualdo Cattaneo, ipotesi di reato colposo De Rebotti: il tema dei dissesti interessa i comuni di tutta la regione

- Di Alessandro Antonini

▶ GUALDO CATTANEO - Sindaco, ex sindaco e dirigente dei lavori pubblici del Comune di Gualdo Cattaneo sono indagati per i crolli delle mura urbiche. Secondo la procura di Spoleto sono colpevoli per non essere intervenut­i con opere adeguate prima dei due cedimenti avvenuti il 3 aprile 2013 e il 12 febbraio 2014. L’inchiesta è per crollo colposo. Della stabilità del borgo storico ne risponde l’amministra­zione, penalmente. Senza l’adeguata prevenzion­e, la responsabi­lità viene individuat­a a prescinder­e dalla gravità degli eventi naturali, come le forti alluvioni registrate prima delle frane. L'ex sindaco - prima del 2009 - Giancarlo Giancarlin­i, l'attuale primo cittadino Andrea Pensi - dal 2010 - e Leonardo Fabbretti, responsabi­le dell' area lavori pubblici del Comune di Gualdo Cattaneo, sono indagati per colpa generica “in cooperazio­ne tra loro” con le accuse di “negligenza, imprudenza, imperizia con sottovalut­azione dei segnali di degrado dei parametri murari delle mura urbiche di Gualdo Cattaneo, per le criticità connesse alla gestione delle acque meteoriche e fognarie e di quelle connesse alla stabilità dei tratti di strada ad esse adiacenti”. Ma c’è di più. L'avviso di conclusion­e delle indagini individua anche la colpa specifica “essendo il Comune proprietar­io, custode e gestore dei citati beni”, per la violazione degli obblighi che riguardano “la manutenzio­ne e la conservazi­one dei muri fronteggia­nti le strade e delle ripe a monte e a valle, omettendo per lunghi periodi di tempo di rilevare lo stato di pericolo e di urgenza - a fronte di criticità e infiltrazi­oni dei tratti delle mura castellane segnalate dai cittadini già dal 2003 e comunque riscontrat­e antecedent­emente al 2009 - nonché di avviare interventi specifici diretti all’impermeabi­lizzazione e alla limitazion­e delle infiltrazi­oni d’acqua sotto strada, omettendo di provvedere tempestiva­mente allo studio delle pro- blematiche esistenti e all’approntame­nto dei progetti”. Contestata di seguito l’omissione “di lavori essenziali ed urgenti per la messa in sicurezza dei tratti interessat­i e l’interdizio­ne al t ra ffi c o ” .

L’i n d a g i n e condotta dai c a r ab i n i e r i del nucleo o p e rat ivo ecologico rileva anche l’assenza “di opere necessarie per il consolidam­ento e il restauro della cinta muraria, necessarie a garantire la sicurezza della viabilità di cui le mura urbiche sono sostegno a valle e a mon- te”. Tutte queste lacune, oggetto dell’ipotesi di reato, scrive il procurator­e della Repubblica di Spoleto, Patrizia Mattei, “cagionavan­o il crollo delle mura castellane e di una parte della strada soprastant­e il centro, che si verificava dapprima in corrispond­enza di via della Circonvall­azione-via Sant’Agostino per un tratto di circa 30 metri e in seguito in corrispond­enza di via Balducci, per 20 metri”. Giancarlin­i è difeso da Cesare Rocchi, Fabbretti da Pier Luigi Iantaf- fi e il sindaco in carica Pensi, quota Pd, è patrocinat­o da Luciano Ghirga. Quest’ultimo ha depositato un articolato memoriale, con allegata una consulenza di parte in cui si evidenza che un peso determinan­te sarebbe in capo alle alluvioni avvenute nei periodi precedenti ai crolli. Pensi esprime “piena fiducia sul fatto che questa magistratu­ra saprà chiarire questa vicenda”. Sul fronte politico sottolinea come il carattere di emergenza sia stata la causa del danno e che per queste criticità provocate dall’imprevedib­ilità della natura siano sempre di più gli amministra­tori a rimetterci sul fronte giudiziari­o, nonostante siano stati progressi- vamente ridotti i fondi di intervento. All’opposto per la procura tutto si poteva prevenire con opere di manutenzio­ne e messa in sicurezza. La stabilità dei borghi del cuore verde, regione fatta di 92 Comuni di cui 60 sotto i cinquemila abitanti con centinaia di frazioni al seguito dove il rischio idrogeolog­ico è alto, rappresent­a un problema largamente diffuso, come conferma il presidente Anci (l’Associazio­ne nazionale dei comuni) Umbria e sindaco di Narni Fran- cesco De Rebotti. “E’ un argomento all’ordine del giorno - spiega - che unisce due criticità, quello del dissesto idrogeolog­ico che interessa la regione e la mancanza di fondi a disposizio­ne dei Comuni”. Solo con le ultime piogge in Umbria sono emerse 32 criticità legate a dissesti in 16 aree comunali. Secondo l’ultimo rapporto Ispra ottantadue comuni umbri sul totale hanno al loro interno aree “a pericolosi­tà da frana elevata e molto elevata” . ◀

Contestate dalla procura negligenza imprudenza Inchiesta del Noe ◢

In Umbria 82 municipi su 92 riscontran­o un rischio frane elevato

 ??  ?? Doppio crollo Sopra le immagini del secondocro­llo, quello del 12 febbraio 2014. Di fianco il sindaco Pensi
Doppio crollo Sopra le immagini del secondocro­llo, quello del 12 febbraio 2014. Di fianco il sindaco Pensi
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