“Per la E78 il versante marchigiano va”
▶ PERUGIA
Che fine ha fatto la E78? Il tema è stato al centro della seduta di ieri dell’assemblea legislativa grazie al question time dei consiglieri regionali della Lega, Valerio Mancini ed Emanuele Fiorini che hanno chiesto all’assessore Chianella “se esiste un progetto predisposto da Anas per il completamento della E78, i suoi tempi di realizzazione con le date di esecuzione dei lavori e il loro completamento e quali azioni eventualmente si vogliano intraprendere per portare a termine questa infrastruttura”. Nell’illustrazione dell'atto, Mancini ha ricordato come il viceministro alle Infrastrutture, Riccardo Nencini abbia affermato che “lo sviluppo economico e turistico del Centro Italia passa dallo sviluppo delle infrastrutture; la realizzazione della Fano-Grosseto rimane una priorità del Governo; ai territori servono interventi di miglioramento infrastrutturale, soprattutto nell'Altotevere'. Per noi umbri la E78 rimane l’ultima opera necessaria per collegare il Tirreno con l'Adriatico. Il piano pluriennale 2016-2020 prevede un investi- mento complessivo pari a 552 milioni di euro per completare l'adeguamento a due corsie del tratto tra l'innesto con la E45 Orte-Ravenna (Selci Lama) e l'innesto con il tratto finale già realizzato (Santo Stefano di Gaifa). Questa è una vicenda che ci portiamo avanti da anni. Basti pensare che il tunnel della Guinza, sei chilometri sotto le montagne per andare da San Giustino fino alle Marche, risale agli anni '80 con lo scavo finito nel 2004 e la galleria ancora incompleta”. Da parte sua l’assessore Chianella ha risposto che “la E78 era un progetto accantonato: il merito del ministro Delrio e del viceministro Nencini è di averlo riportato in auge, di aver riaperto la possibilità del suo completamento. Noi ci stiamo concentrando sul versante marchigiano, che ha finanziamenti per circa 300 milioni e lotti che dovrebbero andare in gara entro la fine di quest'anno. Per il completamento dell'interno versante marchigiano sono previsti 4-5 anni. Per il versante toscano la situazione è più complicata, visto che ci sono da superare i complessi nodi di Siena e Arezzo. Ad oggi l’ipotesi è di un collegamento sul versante marchigiano a 2 corsie, mentre su quello toscano a 4 corsie. Il completamento dell' intervento consentirà rilevanti benefici per il sistema della logistica, non solo umbro. Si è partiti dal versante marchigiano dove Anas sta facendo progettazione per l'apertura al traffico di un grande tratto da Selci Lama fino al Comune di Urbania nella provincia di Pesaro Urbino. Gli altri due lotti, la variante di Mercatello sul Metauro e quella di Urbania, sono finanziati per importi pari a 39 milioni e 114 milioni di euro. ◀