“Delinque chi specula sul sisma”
▶ ASSISI - “La nostra amministrazione ha come motto Sub lege libertas, 'Sotto la legge, la libertà' e Giorgio Gaber ci ricordava che la libertà è partecipazione”: così il capo della polizia Franco Gabrielli ha salutato gli oltre ottocento studenti - ragazzi dei licei e istituti professionali di Perugia e Assisi, “una platea giovane ed esigente che mi fa tremare i polsi” - presenti al teatro Lyrick ieri mattina per l’incontro sull’educazione alla legalità, mettendoli in guardia dalla “società del rancore”, che trova una modalità di espressione perversa, in internet. “Lì il rancore si amplifica e si fa pervasivo, non ha barriera: ma questo rancore - ha aggiunto il capo della Polizia - ha molto poco a che fare con la partecipazione perché si sta davanti a uno schermo, nella propria solitudine, indifferenza e rabbia. Oggi invece abbiamo bisogno di partecipare ed essere coinvolti: non chiedetevi - ha concluso Gabrielli citando Kennedy - cosa il vostro Paese può fare per voi, chiedetevi cosa voi potete fare per il Paese”. A margine delll’iniziativa Gabrielli ha parlato anche del terremoto: ”Chi delinque sulla ricostruzione delinque due volte perché oltre a compiere un delitto specula sulle sofferenze della gente, sulle difficoltà dei territori che invece avrebbero bisogno di riacquistare una fiducia che troppo spesso queste vicende contribuiscono ad abbattere, a rallentare i tempi e a far vivere in modo ancora più doloroso di quanto la vicenda calamitosa abbia in qualche modo già comportato”. L’incontro di ieri trae ori- gine da un progetto della Polizia di Stato in collaborazione con l’istituto d’arte “Bernardino di Betto” dal quale è nata la mostra “La città che noi vogliamo” esposta al commissariato di Polizia di Assisi intitolato a Emanuele Petri (ieri in platea era presente la moglie dell’agente, Al- ma Petri, ucciso in servizio sul treno dalle nuove Nuove Brigate Rosse). A quei lavori se ne sono aggiunti altri dando vita a una collezione di dipinti che fanno dell'ufficio di polizia di Assisi una “Casa dei Cittadini”: “Noi - ha spiegato il vicequestore aggiunto Francesca Domenica Di Luca, dirigente del commissariato assisano - serviamo i cittadini, lavoriamo per loro: il luogo dove noi lavoriamo è casa loro, e quindi l’abbiamo abbellita come un padrone di casa. I cittadini devono poter entrare in commissariato, come in tutti i presidi delle forze dell’ordine, e sapere che non solo possono richiedere un passaporto o sbrigare adempimenti, ma anche soltanto per poter chiedere consiglio, per trovare conforto e rassicurazione”. A portare i saluti agli studenti, anche il sindaco Stefania Proietti: “Assisi è la città di tutti e dell'accoglienza, tutti sono sempre benvenuti, soprattutto chi si impegna per la legalità e la pace e il vescovo di AssisiNocera-Gualdo Domenico Sorrentino, che ha definito “Bellissimo quanto avviene oggi: Papa Francesco è il primo a volere l’ascolto dei giovani e questo incontro è importante, i giovani sono il futuro”.
Non è mancata una visita del capo della polizia alla Basilica di San Francesco e alla tomba del poverello. ◀