Per la riqualificazione della centrale Enel slittano ancora i tempi
Tra i progetti in campo quello capitanato dal re dell’olio Pompeo Farchioni a cui partecipa il Comune
▶ GUALDO CATTANEO
Enel ha richiesto di posticipare a fine 2018 il termine ultimo di scadenza della presentazione delle proposte per la riqualificazione della centrale elettrica a carbone di Bastardo alla luce delle nuove determinazioni che stanno assumendo le autorità nazionali, che ci chiedono ancora di non dismettere questa centrale nonostante lo scarso utilizzo.
E’ quanto ha riferito ieri in consiglio regionale l’assessore Fabio Paparelli, su interrogazione del consigliere socialista Silvano Rometti. Sul piatto c’era il progetto capitanato dall’imprenditore dell’olio Pompeo Farchioni a cui partecipa anche il Comune di Gualdo Cattaneo. Paparelli ha spiegato che quella di un primo spostamento - dal 2017 al 2018 - del temine ultimo per i progetti di riconversione del sito è una decisione che Enel “ha assunto in condivisione con la Regione Umbria, in considerazione del fatto che l'impianto è attualmente ancora in attesa di via libera da parte dell'autorità competente rispetto alla richiesta di dismissione anticipata che è fissata al 2023, per effetto delle autorizzazioni in possesso. Il posticipo permette di conciliare l'esigenza dei soggetti che hanno già presentato una concreta manifestazione d'interesse, che avranno più tempo per elaborare il loro progetto di riqualificazione, perché noi intanto non abbiamo fermato il processo di riqualificazione, ma si sta andando avanti: da manifestazioni d'interesse a progettualità concrete. Questo periodo di tempo sarà anche utile per proseguire nel percorso di dialogo e di confronto con le istituzioni nel territorio, che hanno sempre caratterizzato questi percorsi”.
Il tema della riconversione interessa anche l’area dell’ex centrale di Pietrafitta, dove ha manifestato un interessamento la Vetreria di Piegaro (confermato in queste pagine dal presidente della cooperativa, Bruno Gallo).
E’ di ieri la notizia della nascita di un comitato cittadino “no ciminiere” che chiede di “abbattere l'ecomostro - è scritto in una nota - rappresentato dalla vecchia Centrale, riambientalizzare e bonificare l'area stessa, eseguire le opere di urbanizzazione per renderla ospitale all'ingresso di imprese della Val Nestore e dell'Umbria fino al livello nazionale ed internazionale.E ancora: rilanciare e richiamare il ruolo di Enel dentro i progetti quale azienda prioritaria come peraltro avviene verso altre centrali dismesse di altre regioni, progetti relativi a energia innovativa, mobilità elettrica, pannelli fotovoltaici, e l’annunciato centro studi universitario”. Non manca la “valorizzazione del lago di Pietrafitta, verso lo sport, del percorso naturalistico e dell'agricoltura sostenibile”. ◀