La protesta dei disabili senza lavoro
▶ TERNI
“I ternani tartassati e umiliati, soggiogati dalle tasse davanti a un immobilismo eterno e senza un concreto futuro” I disabili sul piede di guerra. Ieri mattina i residenti di corso Vecchio si sono svegliati e hanno trovato striscioni affissi sul teatro Verdi. Oltre alle proteste per come è ridotto il teatro storico, c’erano quelle del “Comitato Disabili Terni”: loro, capitanati da Stefano Morlupo, hanno affisso due striscioni sul colonnato del teatro cittadino per chiedere che l’attenzione della politica torni sulle necessità dei cittadini più in difficoltà. A protestare erano molti ex operai che lavoravano nell’appalto del verde pubblico, la cui gara è stata recentemente stoppata dal commissario Cufalo per difetto di concorrenza.
E così molti di quegli operai sono ora a spasso. Ieri erano davanti al Verdi. Chiedono maggiore considerazione, chiedono una città più a misura di cittadino diversamente abile, non solo parole, non solo editti da campagna elettorale. Certo adesso , sotto questo aspetto, il terreno può essere “minato”, nel senso che a promesse e belle parole se ne sentiranno tante, però hanno in ogni caso voluto fare sentire la loro voce, una protesta che, forse adesso raccoglierà una maggiore visibilità. Almeno questo sperano. “Lo sappiamo che i conti sono in rosso – sbottano – con i commissari prefettizi e del Governo al lavoro per ripianare le casse dell’ente in dissesto e con l’avvicinarsi delle elezioni comunali, è abbastanza evidente che anche il tema del teatro si è andato affievolendo”. Nei giorni scorsi infatti, tra l’abbandono del cantiere, sono stati trovati bivacchi all’interno della struttura, tanto che la polizia municipale era stata costretta a intervenire per chiudere un accesso secondario sul retro da dove alcuni soggetti avevano libero accesso al dietro le quinte. Sul teatro ora sono stati affissi i sigilli e nessuno riesce a entrare. Sugli striscioni si legge “I ternani tassati, umiliati e disoccupati” e an- cora “Teatro Verdi al verde pubblico”. La protesta riguarda dunque non solo il “Verdi”, ma anche l’anda- mento generale della città sulla quale il comitato esprime un giudizio negativo. “Capiamo le esigenze dei commissari – spiegano – ma la città così sta morendo. Le tasse e la disoccupazione sono ai massimi livelli, è neces- sario cambiare rotta”. Tutti coloro che ritengono di dover riscuotere soldi dall’ente dunque potranno ora avanzare la propria richiesta allegando tutta la relativa documentazione attinente alla somma del credito. Per adesso il teatro Verdi è sostanzialmente “congelato”. Il bando è stato stoppato dall’ex assessore ai Lavori Pubblici Sandro Corradi perché si doveva vedere come sarebbero andate le vicende a livello politico e amministrativo. Dunque è tutto fermo. Ora il comitato Disabili chiede di non fare la stessa fine del Verdi: “Noi non vogliamo essere congelati, chiediamo rispetto e che le nostre necessità, spesso vitali, non vengano sottovalutate”. Nei prossimi giorni torneranno a far sentire la loro voce: parleranno al commissario straordinario, soprattutto dell’appalto sul verde pubblico, cercheranno di incontrarlo e chiederanno udienza anche ai candidati a sindaco delle varie coalizioni e movimenti che scenderanno in pista. ◀