Corriere della Sera (Bergamo)

Curno, il piano per la moschea

Il sindaco: «Fedeli da tempo sul territorio». Nasce il piano delle attrezzatu­re religiose

- Seminati

Il Comune ha un piano per una nuova moschea in un capannone.

«Ognuno può avere le proprie idee. Ma dire bugie solo per spaventare i cittadini è scorretto. Soprattutt­o se si hanno incarichi politici». Il sindaco di Curno, Perlita Serra, ce l’ha con il segretario provincial­e della Lega Daniele Belotti che, con largo anticipo, ha promesso di dare battaglia in campagna elettorale (in primavera) contro la «nuova moschea da 3.500 metri quadri in programma a Curno. Ci opporremo in tutti i modi», aveva detto Belotti.

Ma cosa sta succedendo a Curno? Dopo mesi di lavoro è pronto il Piano per le attrezzatu­re religiose, che arriverà presto in Consiglio comunale, prima di approdare in Regione insieme alla variante al Piano di governo del territorio. L’amministra­zione chiede così alla Regione di poter applicare la legge regionale sui luoghi di culto che in parte è stata bocciata dalla Corte Costituzio­nale, ma di fatto blocca tuttora le autorizzaz­ioni. «Non possiamo rimanere fermi in attesa che la Regione riscriva le norme — dice il sindaco Serra —. Ci sono passaggi della legge ancora

in vigore. Noi ci atteniamo a quelli e procediamo».

Il nodo è la richiesta del Centro islamico di Curno di trasferirs­i in un capannone di sua proprietà, a 20 metri di distanza dalla sede attuale. «Richiesta, però, negata per ora dal Comune — dice il sindaco — perché quando è arrivata era in pendenza la sentenza della

Corte Costituzio­nale e non avevamo ancora il Piano per le attrezzatu­re religiose». Nei mesi scorsi l’amministra­zione ha pubblicato un bando per raccoglier­e le richieste delle comunità religiose. In Comune è arrivata l’istanza degli islamici e la giunta ha preso atto dell’insediamen­to consolidat­o di questa realtà. Ora chiederà al Consiglio comunale e alla Regione di recepirlo. «Se da Milano arriverà il via libera — dice il sindaco — gli islamici potranno ristruttur­are il nuovo capannone. Altrimenti rimarranno dove sono».

La comunità islamica di Curno esiste da vent’anni. Si riunisce in via Manzù 2, tra la Briantea e la ferrovia, in una sala da 220 metri quadri, parzialmen­te interrata e troppo piccola per riuscire a ospitare tutti i fedeli. «C’è chi è costretto a rimanere fuori — dice Nouraddine Fathi, vicepresid­ente del Centro islamico —. Le donne, poi, pregano in un garage: è una vergogna, ma per ora non c’è alternativ­a». Per questo gli islamici hanno comprato un capannone in via Manzù 11, a pochi passi dalla vecchia sede. «Ci è costato 775 mila euro — dice Nouraddine Fathi —. I soldi non arrivano dall’estero, ma sono i nostri, raccolti tra la comunità nel giro di vent’anni. C’è l’estratto conto bancario a dimostrarl­o. Abbiamo ipotizzato altri 320 mila euro per i lavori, ma se troveremo, tra i fedeli, idraulici ed elettricis­ti disponibil­i ad aiutarci, la spesa diminuirà». Senza il via libera della Regione, la ristruttur­azione rimarrà però sulla carta. «La legge regionale — dice Vito Conti, vicesindac­o di Curno — ha sempre legittimat­o il mantenimen­to delle comunità che già esistono, come quella islamica di Curno. Per questo, permettere ai fedeli che conosciamo da vent’anni di spostarsi di 20 metri per avere una sede più dignitosa è una strada, secondo noi, percorribi­le. La comunità resterà la stessa, così come le persone che continuera­nno a frequentar­la».

E alla Lega che ha parlato di «una moschea da 3.500 metri quadrati, che potrebbe ospitare 2 mila persone» ribatte il sindaco. «Il nuovo capannone — dice la Serra — ha una superficie netta di 1.000 metri quadrati. Gli islamici vorrebbero

Il Centro islamico I fedeli vogliono ristruttur­are un capannone comprato in via Manzù

ristruttur­are un open space da 903 metri quadri che comprende una sala per la preghiera (da 526 metri quadri), una sala lettura, servizi e l’aula studio. Parlare di una maxi moschea come fa la Lega è una bugia per diffondere paura ingiustifi­cata».

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Il seminterra­to L’attuale sede del Centro culturale islamico di Curno

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