Il mister Primavera: «Quei miei ragazzi conoscono i sacrifici»
Cammino da sogno: tredici punti in cinque partite Meglio di Real Madrid, Liverpool e Barcellona E domenica la sfida contro la difesa bunker genoana
Da qualche settimana c’è qualcosa nell’aria a Bergamo. Un aroma che sembra un mix tra rose, tulipani e gelsomini. Piacevole, anche se pochi ne ammettevano l’esistenza. Negli ultimi giorni la fragranza si è intensificata, ma senza risultare stucchevole. Anzi. E, oramai, è quasi impossibile negarlo: il profumo d’Europa, con l’Atalanta al sesto posto, a due punti dal quinto e con una squadra che vince (convincendo) sta inebriando le narici dei tifosi nerazzurri.
I numeri
Tredici punti in cinque partite, frutto di quattro successi e un pareggio. La miseria di tre gol subiti nelle ultime sei gare. Numeri da far girare la testa pure ad Einstein. Già, perché nell’ Europa (Ligue 1, Premier, Bundesliga, Liga e Primeira Liga) — tanto sognata, ma poco sbandierata — del football l’Atalanta si inserisce nell’Olimpo delle squadre più in forma, sbaragliando la concorrenza anche in Italia. A livello di risultati solo il Nizza di Balotelli ha fatto meglio, visto che ha centrato il filotto vincendo le ultime cinque sfide in Ligue 1, insieme al Benfica, in Portogallo. Per dire, i bergamaschi viaggiano alla stessa media del Liverpool capolista in Premier League, mentre corrono più veloci di monumenti come Real Madrid e Barcellona.
La retroguardia
E in difesa? Gasperini è passato dal produrre mozzarelle ad aprire un caseificio dove crea quei pecorini stagionati che si tagliano solo utilizzando un machete. La svolta è avvenuta nella partita di Palermo. Sì, quella che ha creato una turbolenza da panico sulla sua panchina. La sconfitta infatti maturò solamente al minuto 89 a causa di una disattenzione della retroguardia su palla inattiva. Insomma, fu un gol frutto più del caso che di altro. I primi indizi del riassetto difensivo si sono visti, quindi, nel punto più basso della stagione atalantina. Perché dopo quel match i bergamaschi hanno tirato giù la clèr alzandola un attimo solo contro il Crotone (rete incassata al minuto 86 dopo che la gara era sul 3-0 per gli orobici) e con l’Inter (bolide dai 30 metri su punizione da Eder che si è infilato nel sette). I tre gol subìti nelle ultime sei partite mettono l’Atalanta ai primi posti anche nella classifica delle migliori difese continentali. Solo il Tottenham, in Premier League ha incassato meno reti (2).
Tenuta atletica La squadra è terzultima in A per chilometri percorsi, segno che corre con raziocinio
Gli uomini
Certo, c’è (finalmente) la mano di Gasperini. Ma ci sono, soprattutto, i piedi dei calciatori.
Chi si aspettava un calo di prestazione a Pescara a causa del (blando) turnover, è stato smentito. Zukanovic dietro non ha mai slittato. Konko ha fatto il suo, seppur con qualche sbavatura. Quando sono entrati, D’Alessandro e Gagliardini non hanno mai tirato indietro la gamba. Paloschi
non ha trovato la porta, ma ha dimostrato grande sacrificio: convincete voi un centravanti — che vive solo per il gol — che tra i compiti principali c’è rincorrere il portatore di palla avversario, nella sua metà campo, appena riconquista la sfera. Auguri.
L’aggressività immediata è forse la caratteristica che sta emergendo con forza in questo magic moment nerazzurro. Un atteggiamento che toglie ossigeno alla manovra avversaria sul nascere, non permettendo al regista di ragionare. Insomma, l’Atalanta sceglie di difendere nella metà campo non di sua competenza. Ottima idea, che i bergamaschi riescono a concretizzare grazie a movimenti collaudati e una tenuta atletica impressionante.
Il fisico
La squadra sta bene. Corre. Sempre. E bene, considerato che è in fondo alla graduatoria dei chilometri percorsi. Segno che la squadra si muove utilizzando il cervello. E le ultime due partite erano una bella prova per i muscoli e i polmoni nerazzurri. Contro l’Inter per via dell’intensità di gioco; a Pescara perché il campo era pesantissimo e perché la gara arrivava solo tre giorni dopo l’impegno logorante con i milanesi.
Il futuro
Domenica all’ora di pranzo Gasperini affronterà il dolce passato del Genoa guidato dall’allievo Juric che ha assorbito tutte le lezioni possibili dal suo maestro. E come il suo mentore ha costruito una squadra dalla difesa d’acciaio. Il Grifone, infatti, è la formazione che ha subìto meno reti (7) insieme alla Juventus, ma quasi tutte (5) quando giocava in trasferta. L’obiettivo per l’Atalanta è confermare il momento di forma super con un risultato positivo. Se riuscisse, eguaglierebbe una striscia positiva di sei gare che manca all’appello dal maggio del 2015 (due vittorie e quattro pareggi).