«Caro Percassi, aspetti a vendere i nostri giovani»
Avviso alla popolazione in festa: c’è già il rovescio della medaglia. Sta scritto nei sacri testi dell’Atalanta: ogni volta che non ci sembra vero, c’è subito un rovescio della medaglia. Questo interminabile Capodanno ce l’hanno regalato i nostri giovani, ai nostri giovani è inesorabilmente legata la prossima fetta di ansia. L’abbiamo visto tante volte, questo film malinconico: più i nostri ragazzini sono forti, più ci regalano lo spettacolo della loro energia vitale, tanto più cresce anche il valore commerciale e tanto più si avvicina l’addio. Non si può dire che la gestione Percassi abbia fatto moltissimo per cambiare la trama del solito film. Appena si sono presentati acquirenti con l’assegno in bocca, i nostri meglio ventenni hanno subito imboccato l’autostrada. Gli ultimi, Bonaventura, Baselli, Zappacosta, Grassi. Così, non è diabolico pensare che quanto prima toccherà all’ultima nidiata. Con la crescita esponenziale delle loro qualità, sta crescendo anche la quotazione e con essa la coda fuori dalla porta. Tutto questo, sia ben chiaro a tutti, grazie a Gasperini. Ripetiamolo a memoria. Soltanto lui ha trovato il gusto e il coraggio di buttarli dentro tutti assieme, senza tante cerimonie, lontano una galassia dai luoghi comuni sui giovani che vanno inseriti gradualmente, uno per volta, mai nei momenti difficili. E comunque: grazie a Gasperini, Percassi si trova ormai seduto su una Maresana di lingotti. Kessie, Caldara, Conti, Petagna, Gagliardini, cui va sempre aggiunto lo sventurato Sportiello, valgono un Sentierone. Sarà difficile resistere alle tentazioni. E proprio in queste tentazioni sta chiuso il rovescio della medaglia. Mentre ci esaltiamo, ci stiamo inconsapevolmente scavando la fossa. Più i ragazzini vanno forte, più si allontanano. Dobbiamo farcene una ragione. L’Atalanta è questa, nel bene e nel male. Tutto quello che possiamo permetterci è una misera supplica. A Percassi, a chi se no. Presidente, cerchi di venirci incontro. Lei è il titolare della ditta, lei decide. Però se ce li lasciasse godere ancora un po’, noi ne saremmo davvero entusiasti. Quanto significa ancora un po’? Faccia lei. Ancora un po’, il più a lungo possibile. In una parola, ci siamo capiti: non tutti, non subito.
Destino Più sono forti, più valgono e più c’è la coda per prenderseli