Ciserano, addio all’Anci: «Non ci tutela» L’associazione: giudizio ingeneroso
Il Comune di Ciserano esce dall’Anci perché «ormai tutela solo le grandi città». Parole del sindaco Enea Bagini che sono destinate a creare un caso. Nei giorni scorsi con una delibera la giunta guidata dal sindaco del Pd, (ma il vice è iscritto alla Lega), ha scelto di non rinnovare l’iscrizione all’associazione degli enti locali.
«Negli ultimi anni — precisa Bagini — l’Anci non sembra più pienamente in linea con le finalità di tutela dei piccoli Comuni come il nostro, ma sembra occuparsi dei grandi centri urbani. L’azione complessiva dell’associazione non ha impedito il perpetuarsi di interventi pesantemente pregiudizievoli per i legittimi interessi dei Comuni come il nostro. L’abbandono dell’Anci era una conclusione a cui eravamo giunti già a fine 2015, ma abbiamo aspettato che scadesse l’iscrizione. Risparmieremo 1.500 euro». Una bocciatura che brucia, sopratutto perché arriva da un sindaco di centrosinistra, mentre di solito ad abbandonare l’Anci sono i rappresentanti della Lega (come Giovanni Malanchini a Spirano o Giuseppe Prevedini a Caravaggio).
Una scelta che per Graziano Pirotta, ex primo cittadino di Canonica, ora presidente del dipartimento Welfare e immigrazione di Anci Lombardia, arriva totalmente inaspettata. Due settimane fa Pirotta era volato a Bari per la 18esima assemblea nazionale dell’associazione con una delegazione bergamasca in compagnia di Gabriele Giudici, giovane assessore di Ciserano. Forse non a caso Giudici risulta assente nella seduta di Giunta in cui è stata approvata la delibera.
«Sono sorpreso — spiega Pirotta —, quello di Bagini mi sembra un giudizio ingeneroso. Di solito sono i Comuni leghisti ad assumere queste posizioni. Capisco che vista dal di fuori l’azione dell’Anci non sempre sia facile da capire. Io per primo quando ero sindaco facevo fatica. Leggere le comunicazioni e soprattutto fornire un feedback non è sempre semplice e richiede tempo che spesso chi amministra non ha. Ma con un atteggiamento più attivo da parte degli amministratori anche l’associazione lavorerebbe meglio. L’obiettivo è rafforzare l’associazione, non indebolirla andandosene come ha fatto Ciserano».