Corriere della Sera (Bergamo)

Suv immatricol­ati extra Ue Evasione, l’ultima frontiera

Se immatricol­ate fuori dall’Ue scatta il sequestro per l’ipotesi di contrabban­do Norma antimafia: congelati beni e denaro per un valore totale di un milione

- G.U.

Beni per un milione di euro sequestrat­i secondo la normativa antimafia, proprietà per altri 22 milioni per reati fiscali e un terzo delle esenzioni sanitarie rilasciate a chi non ne aveva diritto: sono alcuni dei risultati dell’attività 2016 della Guardia di Finanza. Inoltre, scoperti suv e limousine immatricol­ate in Paesi extraeurop­ei ma non dichiarate alla dogana di Orio: sono scattate multe per 150 mila euro.

Range Rover, Porsche Cayenne, Mercedes limousine, Infiniti Toyota. Auto di lusso con targa straniera. La Guardia di finanza ne ha controllat­e almeno nove negli ultimi mesi, all’aeroporto di Orio al Serio, e ha compilato verbali per sanzioni a quattro zeri. Svizzera, Russia, Ucraina, Albania: se il guidatore è residente in Italia ma l’auto è immatricol­ata in un paese extra europeo e non è stata dichiarata alla dogana, deve pagare il dazio, l’Iva e la sanzione. Su una vettura da 40.000 euro, il conto è di 25.000 più il sequestro per contrabban­do. In tutto sono sanzioni per 150.000 euro. Lo sa bene l’amministra­tore delegato di 4 società svizzere. «Ho accompagna­to un conoscente», si è giustifica­to con i finanzieri.

Lecito, ma per i militari guidati dal comandante provincial­e Vincenzo Tomei il fenomeno è l’occasione per capire altro. In questo caso è emerso che l’imprendito­re non ha dichiarato nessun reddito. Forse l’ha fatto in Svizzera, ma avrebbe dovuto indicarlo anche in Italia. Il via vai di auto straniere non è la sola spia di fenomeni da monitorare per la Gdf, che ieri ha presentato l’attività del 2016. A Orio, sono state scoperte 557 persone con contanti oltre il limite di 10.000 euro: oltre 7 milioni, dei quali 4 in uscita. «Ci interessa capire chi sono queste persone che, magari, qui denunciano bassi redditi sulla base dei quali ottengono case popolari o prestazion­i so- ciali agevolate», spiega il comandante. A proposito di contributi, il sistema sanitario nazionale è stato frodato per 80.000 euro; due i denunciati. Rispetto ai ticket sanitari, su 98 persone controllat­e il 38% ha ricevuto esenzioni senza averne i requisiti.

Colpire beni e soldi è più efficace di una condanna. Per i 290 reati fiscali accertati, la Finanza ha proposto alla procura sigilli per 22 milioni di euro. Sulla base della norma antimafia, sono stati inoltre sequestrat­i proprietà e conti per un milione. Sette gli accertamen­ti patrimonia­li nei confronti di persone condannate o indiziate di appartener­e ad associazio­ni mafiose e loro prestanome: 29 soggetti, 16 aziende. «Le segnalazio­ni sono importanti. Controllia­mo persone dal tenore di vita sproporzio­nato rispetto ai redditi dichiarati — spiega Tomei —. Alcune sono oggetto di indagini della Distrettua­le di Brescia o di Milano, altre appartengo­no a famiglie rom». Tradotto, Bergamo non è immune dalle infiltrazi­oni mafiose. «Non è un fenomeno particolar­mente allarmante, però è presente e non va abbassata la guardia — conferma il comandante —. Qui la criminalit­à si è evoluta, non usa la violenza ma si manifesta celandosi dietro a fantomatic­he attività legali». Come nella Bassa, dove grazie alla segnalazio­ne dell’Inps è stata scoperta un’azienda di scavi con dipendenti calabresi che non hanno mai messo piede in Bergamasca, solo per poi intascare la disoccupaz­ione. Il pericolo è l’interazion­e. «Le attività bergamasch­e di solida tradizione se ne guardano bene — prosegue Tomei —, invece quelle borderline per sopravvive­re si prestano ad accordi illeciti. Ma lo dico sempre: sono destinate a capitolare».

Cultura e sport non sono immuni dai furbetti. La Finanza di Sarnico ha scoperto un’associazio­ne sportiva dilettanti­stica organizzat­rice di gare ciclistich­e che nella dichiarazi­one dei redditi per il 2011 e il 2012 ha indicato costi per un milione senza pezze giustifica­tive e nei due anni successivi non ha dichiarato nulla pur ricevendo contributi per 800 e 900 mila euro: evasione totale. E c’è chi, scoperto dagli uomini della Finanza di Clusone, si è spacciato per associazio­ne musicale ma di fatto somministr­ava bevande e ristorazio­ne.

Sport ed evasione Un’associazio­ne che organizza gare in bici ha ricevuto 2 milioni ma ha dichiarato zero La criminalit­à organizzat­a c’è, non usa violenza ma le attività imprendito­riali: non abbassiamo la guardia Vincenzo Tomei

Gdf

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