Prenotazione impossibile. «Un disguido»
OSPEDALE
«Imedici — premette la moglie del paziente — hanno fatto un lavoro eccezionale». Il marito, 61 anni, di Nembro, ha subito l’asportazione di un rene all’ospedale Papa Giovanni e con le due visite successive è filato tutto liscio. Il problema è arrivato alla prenotazione della terza: «Ci hanno detto che fino al gennaio 2018 non solo non c’erano date, ma non potevamo nemmeno fare la prenotazione». Forse anche perché la visita era classificata «programmabile», quindi non urgente. In realtà secondo l’ospedale è tutta colpa di «un disguido»: i posti disponibili si erano esauriti dopo l’ultimo controllo e nessuno se n’era accorto. Ora i posti ci sono e la visita può essere prenotata. Ma comunque non sarà eseguita prima di gennaio.
Andare allo sportello di un ospedale pubblico e sentirsi fissare una visita per una data lontana è un’eventualità alla quale spesso ci si rassegna. Ma sentirsi dire che prima del gennaio dell’anno prossimo non si può nemmeno tentare la prenotazione è una risposta che rischia di sfiorare un record. Ma, secondo l’ospedale Papa Giovanni, è tutta colpa di «un disguido».
Dovrà però aspettare ancora il sessantunenne di Nembro che nell’agosto del 2015 ha subito l’asportazione del rene sinistro causa tumore. «I medici del Papa Giovanni hanno fatto un lavoro eccezionale in ogni momento, anche nelle due visite effettuate dopo l’operazione — premette la moglie del malato —. L’altro giorno, usciti dall’ambulatorio, siamo andati a prenotare la nuova visita e ci hanno detto che non c’erano più date disponibili, che fino a fine anno non si accettavano prenotazioni e ci hanno dato un numero da provare a chiamare, ma solo per visite da gennaio 2018». Questo forse in considerazione del fatto che sull’impegnativa del medico la visita fosse indicata come «programmabile», quindi non urgente. «In questo modo si condizionano persone che hanno la necessità di conosce2018 re le loro condizioni — è il commento di Umberto Dolci di Federconsumatori, che ha reso noto il caso —. Se pensiamo che in condizioni di libera professione è possibile ottenere la stessa prestazione in tempi brevi, un poco ci indigniamo». Anche perché a Federconsumatori è arrivata una seconda segnalazione di una donna che per una visita reumatologica per sospetta Sindrome di Raynaud dovrà aspettare il febbraio 2018.
«In effetti, in Reumatologia siamo un po’ pieni», ammettono in ospedale. C’è invece una motivazione per quello che è avvenuto con il paziente di Nembro. «Di solito le visite dopo l’intervento vengono prenotate dallo stesso medico — spiega l’ospedale —. Se qui non è avvenuto è perché si trattava ormai di un generico controllo e la prenotazione deve essere effettuata dall’utente, non necessariamente nella nostra struttura, se altrove i tempi fossero inferiori».
E se «le prestazioni prenotabili al Papa Giovanni sono oltre 900», e sono «più di tre milioni» quelle fornite ogni anno solo per gli utenti esterni, «l’impossibilità di prenotare questa specifica visita oltre il si deve a un disguido». Cioè: le date disponibili sono andate esaurite probabilmente a causa delle prenotazioni raccolte via telefono dal Centro regionale. Per questo al Papa Giovanni non se ne sono accorti: «Compiamo periodici controlli e i posti potrebbero essersi esauriti dopo l’ultima verifica eseguita. Già oggi (ieri, ndr) abbiamo provveduto a inserire nuove disponibilità». Ora il signore di Nembro potrà prenotare la sua visita. Che comunque non sarà prima del gennaio 2018.