Uccise il ladro L’assoluzione di Cerioli caso di studio per giuristi
Tre della notte del 25 novembre 2012, il commerciante di Caravaggio Angelo Cerioli uccide Dumitru Baciu, rumeno, nel cortile del caseggiato con casa e rivendita di articoli di giardinaggio. Era con dei complici, per rubare. Cerioli è stato assolto in primo e in secondo grado, una sentenza definitiva perché non c’è stato ricorso in Cassazione. La vicenda è chiusa ma fa ancora discutere, alla luce di recenti episodi, come Lodi, dove si incrociano le vite delle persone, la protezione delle proprie case e famiglie e i tecnicismi della legge. Quello del commerciante di Caravaggio è diventato un caso di studio. Di recente è stato pubblicato su «Diritto penale contemporaneo», una rivista on line che coinvolge docenti e ricercatori della Sezione di Scienze penalistiche del Dipartimento «C.Beccaria» dell’Università degli Studi di Milano. La discussione è da cultori del diritto, quindi di difficile sintesi. Ma è il tema caldo della legittima difesa ad essere centrale.
Quella notte scatta l’allarme perimetrale a casa Cerioli. Marito, moglie e le due figlie sentono dei colpi fortissimi. Uno sconosciuto sta prendendo a mazzate la vetrata del negozio al piano terra che comunica con l’appartamento di sopra attraverso una scala. Credono che stia sfondando la porta di ingresso di casa. La figlia maggiore chiama i carabinieri, il padre si affaccia alla finestra e urla. L’uomo con la mazza non desiste, allora il commerciante prende la sua pistola Taurus, si affaccia di nuovo e spara nel vuoto. Baciu morirà un’ora dopo. In primo grado il pm chiede la condanna a 18 mesi per omicidio nella forma del dolo eventuale, anche se giustificato da un eccesso colposo di legittima difesa (putativa). Il gup assolve Cerioli e ammette la scriminante della legittima difesa. I giudici dell’Appello lo assolvono per legittima difesa putativa incolpevole: i ladri avevano violato il domicilio, il negozio comunica con l’abitazione, Cerioli credeva che i malviventi fossero alla porta di casa; si è sbagliato ma sulla base di dati concreti e ha temuto un’aggressione. La rivista on line arriva alla stessa conclusione, assoluzione, ma con un percorso diverso. Esclude la legittima difesa domiciliare. Cerioli non ha sparato all’aggressore. «Va esclusa la colpa dell’imputato che dovrà essere assolto non per legittima difesa domiciliare putativa incolpevole, quanto piuttosto per difetto dell’elemento soggettivo rispetto alla causazione dell’evento morte della vittima».