Corriere della Sera (Bergamo)

Il Centro islamico richiama la giunta «Moschea, è tempo di passi concreti»

E per il Ramadan sono già arrivate al Comune due richieste di spazi per la preghiera

- Silvia Seminati

Mancano due mesi all’inizio del Ramadan, fissato quest’anno al 27 maggio. Ma a Palazzo Frizzoni sono già arrivate due richieste di spazi per la preghiera, una dal Centro islamico di via Cenisio, l’altra dal Comitato musulmani di Bergamo. Il Comune è al lavoro per trovare spazi diversi, possibilme­nte due piazzali in cui montare i tendoni, ma rispetto agli anni scorsi c’è qualche complicazi­one in più. Le palestre comunali sono fuori gioco, perché a fine maggio (questa volta il Ramadan inizia prima del solito) l’anno scolastico sarà ancora in corso. Off limits anche il piazzale della Celadina e quello del Centro Galassia: il primo ospiterà il luna park, il secondo i mezzi dei giostrai che non possono sostare in via Rovelli, occupata dal cantiere dell’Esselunga. «Stiamo lavorando per trovare gli spazi — dice l’assessore Giacomo Angeloni —. Servono luoghi lontani dalle case, con posti per parcheggia­re».

Il Comitato musulmani, che adesso si riunisce in una struttura comunale di via Rosa, a Boccaleone, ha chiesto all’amministra­zione di poter pregare durante il Ramadan in uno spazio in grado di ospitare centinaia di persone. La stessa esigenza del Centro islamico. «Noi potremmo anche rimanere in via Cenisio — dice il presidente

Mohamed Saleh —: qualche fedele me l’ha proposto perché l’affitto del tendone ha un costo notevole. E la comunità islamica, nei mesi scorsi, ha già speso quasi 35 mila euro per sistemare il Centro, prima e dopo l’incendio (scoppiato a luglio, in una giornata di tensione, dopo mesi di liti tra i due gruppi musulmani, ndr). Ma rimanere in via Cenisio durante il Ramadan causerebbe troppi disagi per il quartiere: si prega fino a tardi, arrivano molti fedeli, anche famiglie intere».

Trovare un posto più grande, secondo Saleh, è però una nela cessità che vale tutto l’anno. «Siamo oltre la metà del mandato della giunta Gori e il tempo per realizzare la nuova moschea stringe — dice Saleh —. Sono stati loro a dire che volevano farla, era un punto del programma elettorale: non si può più rimandare. E non è del tutto corretto dare la colpa alla legge regionale: noi vogliamo fare le cose alla luce del sole, nel rispetto della legge e insieme al Comune. È il momento di fare passi concreti».

A Saleh risponde l’assessore Angeloni per ribadire che resta la volontà politica di realizzare moschea. «È un obiettivo di mandato — dice —, e comunque abbiamo perso un anno per le loro beghe». Rimangono però degli ostacoli. «Ce li ha messi la Regione», dice l’assessore. I Comuni possono prevedere nuove strutture religiose solo quando andranno a variare i tre strumenti del Piano di governo del territorio: il documento di piano, il piano delle regole e il piano dei servizi. «Ma il documento di piano — dice Angeloni — è bloccato da un’altra legge della Regione e noi potremo pianificar­e nuovi luoghi religiosi solo dal 2018. Farlo prima significhe­rebbe non rispettare la legge».

Ostacoli a parte, il presidente di via Cenisio ha in mente un progetto ambizioso, da portare avanti a fianco della Qatar Charity. «Ci sono diverse ipotesi su dove costruirla — dice Saleh —. Dobbiamo lavorare insieme all’amministra­zione. Dopo 15 anni in via Cenisio, vorremmo una struttura utile alla città, capace anche di dare un contributo all’integrazio­ne. Già adesso apriamo spesso il Centro: vengono in visita le scolaresch­e e anche i seminarist­i prima di diventare preti». Un modo per conoscersi: sarà così anche stasera, quando in via Cenisio verranno accolti don Mario Marossi, parroco del quartiere San Francesco (quello della moschea), don Massimo Rizzi, che si occupa del dialogo interrelig­ioso, e alcuni residenti del quartiere. «Incontrars­i e dialogare — dice Saleh — serve per conoscersi e capire che musulmano non significa terrorista. Noi non c’entriamo nulla con chi commette crimini che condanniam­o da sempre».

Palestre off limits Quest’anno il mese di Ramadan inizia a fine maggio, a scuole ancora aperte L’incontro Stasera in via Cenisio ci sarà anche il parroco del quartiere con alcuni residenti La moschea era un punto del programma elettorale del centrosini­stra: siamo oltre metà mandato, ora non si può più rimandare Mohamed

Saleh Presidente Centro islamico

 ??  ?? Via Cenisio Il presidente del Centro culturale islamico Mohamed Saleh davanti all’ingresso della moschea, ora sistemata dopo il rogo scoppiato alla fine di luglio. Per entrare servono la tessera del Centro e il documento di identità
Via Cenisio Il presidente del Centro culturale islamico Mohamed Saleh davanti all’ingresso della moschea, ora sistemata dopo il rogo scoppiato alla fine di luglio. Per entrare servono la tessera del Centro e il documento di identità
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