Corriere della Sera (Bergamo)

Lezione sul razzismo In cattedra, l’ex Iena

- Vittorio Ravazzini

«Sta aumentando la paura del nuovo e del diverso che va ad alimentare sempre di più una forma irrazional­e di razzismo fra le persone. Il tema dei profughi lo dimostra ed è tutto alimentato di proposito da populisti, nuovi fascistell­i, media e politica». Non ha dubbi Enrico Lucci ex «Iena» e conduttore del programma di Rai Due «Nessuno Escluso» che ieri mattina ha incontrato 250 studenti dell’Istituto Natta in occasione della XIII settimana di azione contro il razzismo organizzat­a dal Comune di Bergamo (nella foto con l’assessore alle Politiche sociali Maria Carolina Marchesi). «Non vorrei essere sopravvalu­tato come se fossi un genio della comunicazi­one o un grande esperto dei problemi legati al razzismo — premette parlando ai ragazzi — mi piace dire la mia su temi così importanti e ascoltare i giovani». In un’ora e mezza di dibattito il 52enne conduttore televisivo ha cercato di coinvolger­e la platea con un linguaggio diretto, colorito e fuori dagli schemi. Come quando racconta: «Un nero che viene qua e spara o stupra deve andare in galera e non uscire più tanto come uno bianco. Un pezzo di merda nero vale come un pezzo di merda bianco. Il razzismo a volte viene alimentato anche dal venditore di rose straniero che al ristorante ti chiede continuame­nte se vuoi un fiore o la zingara con il bambino in braccio al semaforo che ti fa sentire in colpa perché non gli hai dato una lira. Se ci fosse uno Stato potente, queste cose le vieterebbe e, ad esempio, si prodighere­bbe per mandare a scuola il bambino. La garanzia della giustizia è il miglior antidoto al razzismo».

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