Palazzo Visconti, grande successo col Fai E la Rea ora tratta per la vendita
Non apriva al pubblico da quasi vent’anni la parte privata di Palazzo Visconti, nota come Palazzo Nuovo, struttura dalle sfumature barocche di proprietà del gruppo Cirio dalla fine degli anni ‘90 e della Rea di Dalmine dal 2007. I risultati, dopo tanta attesa, si sono visti nel fine settimana, con le due giornate del Fai: oltre tremila visitatori. E giusto oggi il sindaco Beatrice Bolandrini partirà per Chicago, dove parteciperà a un convegno della Renaissance Society of America, parlando proprio della dimora viscontea e della collezione d’arte che conteneva. Ma il successo non può che far riflettere sulle prospettive di un bene storico e architettonico che al momento non ha una funzione. In molte sale affrescate di Palazzo Nuovo il pavimento è ancora di cemento grezzo, i lavori sono praticamente fermi al 2001, quando il cantiere fu bloccato dal crac della Cirio (nella foto, un ponteggio all’interno). Alcuni spazi, in particolare le aree esterne e le due storiche coffee house del parco, non sono stati fruibili durante le due giornate del Fai. E mancherebbero circa tre anni di lavori per ristrutturare tutto. Ma con quale obiettivo? La domanda si pone a maggior ragione dopo il successo di pubblico. L’indiscrezione che emerge è che la Rea di Dalmine, del gruppo Green Holding della famiglia Grossi, starebbe pensando concretamente all’ipotesi di vendere il Palazzo Visconti, acquistato 10 anni fa per 11 milioni di euro. Anzi, ci sarebbero già in corso delle trattative. Non a caso circa un anno e mezzo fa i lavori per completare la ristrutturazione erano stati congelati e non sono più ripartiti. Manca un obiettivo di fondo. Prima ancora di lanciare l’ipotesi di un nuovo hotel all’ex corte dei Visconti, la holding aveva anche valutato l’ipotesi di trasferire a Brignano il suo quartier generale. Idea poi accantonata, preferendo la sede realizzata a Segrate. (a.d.l. e p.t.)