Tempi lunghi per le vasche anti allagamenti
Longuelo è a rischio allagamento ma un intervento da parte del Comune non arriverà probabilmente prima dell’estate 2018. Si pensa a vasche dove convogliare l’acqua. Se ne è parlato in un incontro pubblico.
Alla fine c’è stato anche chi ha mugugnato: «Se succede come l’anno scorso non veniamo più in Comune, ma direttamente a casa vostra». Perché l’anno scorso il quartiere di Longuelo è finito sott’acqua per due volte nel giro di un mese e cento auto sono affogate nel fango. Per questo, in una riunione tutto sommato tranquilla, c’è stato anche qualcuno che ha alzato la voce, l’altra sera all’auditorium del centro parrocchiale di Longuelo, dove i professori dell’Università di Pavia Carlo Ciaponi e Giuseppe Barbero hanno spiegato i risultati dello studio sulla situazione idrica del quartiere e della Val d’Astino. Anche se monsoni come quelli dell’anno scorso è improbabile che si ripetano, senza interventi, si rischiano nuovi allagamenti. I cittadini hanno cominciato a rumoreggiare quando gli assessori ai Lavori pubblici Marco Brembilla e all’Ambiente Leyla Ciagà hanno comunicato che nei prossimi mesi saranno effettuati solo i lavori
(indispensabili) alla Roggia Curna, pagati dal Consorzio di bonifica con 350 mila euro. Per il resto bisogna aspettare, e aspettare tanto. Il Comune effettuerà il bando da 120 mila euro per uno studio di fattibilità per capire come intervenire. Dopo di che bisognerà fare altri bandi (con il Consorzio come stazione appaltante) per la progettazione e infine per i lavori, e intanto realizzare una variante urbanistica. Il tutto con tempistiche che rischiano di andare anche oltre l’estate 2018, e con fondi (si parla di 5-6 milioni) di provenienza ancora incerta. Gli assessori hanno anticipato i possibili interventi: servono due vasche in cui convogliare l’acqua in eccesso e trattenerla per 18 ore per poi rilasciarla lentamente. Per la precisione, una da 40 mila metri cubi (e una possibile superficie di 40 mila metri quadrati) nei campi a ridosso di via Astino, e una da 10 mila verso il quartiere, dietro la trattoria Lozza. L’assessore Ciagà propende per vasche di superficie, dotando i terreni oggi coltivati di argini e di strutture per accogliere l’acqua. Brembilla invece pensa a vasche interrate profonde 4-5 metri in cemento e ricoperte di terra coltivabile. Dovrebbero essere realizzate su terreni della Mia affittati a un coltivatore: bisognerà decidere se espropriarli o prevedere dei risarcimenti.