Corriere della Sera (Bergamo)

Via Fara, restano tre cordate in gara

Tra le offerte presentate, quelle di Itinera, di Collini e dell’impresa Fratelli Rota Nodari

- Silvia Seminati

Oggi si riunisce per la prima volta la commission­e che deve aprire le buste.

Tre cordate sono in gara per aggiudicar­si i lavori di realizzazi­one del parcheggio interrato di via Fara, in Città Alta. Un’opera da 10,9 milioni di euro, che il Comune vorrebbe pronta per metà marzo 2019, poche settimane prima della fine del mandato. Non c’è tempo da perdere. Dopo la pubblicazi­one del bando, il prossimo passaggio è l’aggiudicaz­ione dei lavori. E oggi si riunirà per la prima volta la commission­e che deve aprire le buste, valutare le offerte e aggiudicar­e il cantiere. Tra quelle presentate non c’è l’offerta dell’impresa Cividini Ing. & Co Srl, inizialmen­te esclusa dalla gara e poi riammessa dai giudici, perché ha rinunciato.

La prima offerta è stata presentata da un raggruppam­ento di imprese formato da Itinera Spa e Cimolai Technology Spa. La società Itinera, di Tortona (Alessandri­a), è l’appaltatri­ce della variante di Zogno e fa parte del Gruppo Gavio, che è il principale azionista privato di Brebemi. Cimolai Technology Spa, della provincia di Padova, lavora nel settore delle attrezzatu­re di sollevamen­to e trasporto. Una competenza che è richiesta nel bando. Chi costruirà il parcheggio dovrà rimuovere il materiale depositato all’inizio del 2009 all’ex parco faunistico (terra e roccia da scavo) e portarlo con una teleferica lunga circa 700 metri fino alla zona di via Baioni. La seconda offerta è stata presentata dall’associazio­ne di imprese formata da Collini Spa e Seik Srl. Collini è un’impresa di Trento che realizza strade, autostrade, ferrovie, ponti, edilizia civile e industrial­e. E ha già lavorato nella Bergamasca, dalla Val Cavallina al territorio dell’Isola. Seik Srl, di Trodena (Bolzano), lavora invece nel campo della progettazi­one e della realizzazi­one di teleferich­e per materiali, cioè di macchine per il trasporto su rotaia di merci e carichi. La terza offerta è stata presentata da un’associazio­ne temporanea formata dalle imprese Fratelli Rota Nodari Spa, Edilmac Fratelli Maccabelli Srl, P.A.C. Spa, Moosmair Srl e Cogeb Srl. L’impresa Rota Nodari è di Almenno San Bartolomeo e lavora in diversi settori, dalle opere stradali allo smaltiment­o di rifiuti industrial­i. Anche la Edilmac è bergamasca, di Gorle, ed è specializz­ata nella gestione di grandi cave e nell’esecuzione di gallerie e di pozzi. Nel gruppo anche l’impresa di costruzion­i P.A.C. Spa e Moosmair Srl, entrambe con la sede legale a Bolzano: la prima costruisce strade, acquedotti e gallerie, la seconda si occupa di costruzion­e e montaggio di impianti di risalita. Nell’associazio­ne anche Cogeb Srl, che si occupa di costruzion­i edili.

Ogni gruppo ha presentato un’offerta e uno schema sulle modalità di realizzazi­one dell’opera: la gara si basa non solo sull’offerta economica, ma anche su valutazion­i tecniche. E il giudizio spetta a una commission­e nominata dal Cda della Bergamo Parcheggi (l’azienda che ha in concession­e e gestirà il parking) e formata da tre ingegneri: c’è il presidente Roberto Bertasio e due commissari, Andrea Conci ed Enrico Arini. C’è una quarta persona, l’ingegnere Giorgio Nicolini, membro supplente della commission­e giudicatri­ce. Oggi, dopo l’apertura delle buste, il gruppo inizierà a valutare le offerte. L’idea è fare in fretta, ma per arrivare all’assegnazio­ne del cantiere potrebbe servire più di una seduta della commission­e.

E in attesa dei lavori, si prepara lo spazio alla teleferica. Ieri l’assessore all’Ambiente Leyla Ciagà ha scritto al consiglier­e Andrea Tremaglia (Fratelli d’Italia), che aveva chiesto informazio­ni sull’abbattimen­to del platano secolare in via della Fara. «Una potatura drastica — scrive la Ciagà — ne avrebbe compromess­o lo stato vegetativo». Lungo la strada

Il verde Abbattuti in via Fara due platani. Presto un altro e poi quattro alberi di specie diverse

verranno abbattuti altri due platani: uno per poter installare la teleferica, l’altro perché è malato. E per consentire il montaggio della teleferica saranno abbattute altre quattro piante: un leccio, due allori e un cipresso bianco. «Tutti — dice la Ciagà — saranno poi sostituiti con esemplari analoghi alla fine del cantiere».

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Nell’erba Resta il segno dove c’era il platano che è stato abbattuto per fare spazio alla teleferica

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