Corriere della Sera (Bergamo)

Il processo parte daccapo Ma le «discariche» restano a Villa d’Adda e Carvico

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Sono trascorsi otto anni, ma il materiale di scavo della galleria di Carvico è ancora lì. Non solo alla Fara, dove la situazione si sta sbloccando, ma anche su un terreno privato di Carvico e su quello della comunità Shalom, di Villa d’Adda, dove il cumulo è diventato una collinetta verde nello spazio giochi per i bimbi. Solo la parte sopra la galleria è stata sgomberata. Secondo il pm Laura Cocucci è lo stesso materiale portato dalla holding «Locatelli Geom. Gabriele» e «Locatelli Lavori» in Città Alta per contenere la frana del cantiere per il parcheggio interrato del 30 dicembre 2008. Contesta il reato ambientale, di fatto tre discariche abusive, che il gup Tino Palestra aveva ritenuto prescritto perché compiuto con il trasporto e il deposito del materiale. Non così la Cassazione. Da qui, il processo a Pierluca Locatelli, il legale rappresent­ante della società «Lavori» Luca Pietro Milesi, il legale rappresent­ante della holding «Geom. Gabriele» Andrea Fusco, il procurator­e speciale della «Lavori» Giovanni Rocca e Corrado Sora, procurator­e della «Geom. Gabriele». Ieri in aula il giudice Gaetano Buonfrate ha chiesto come sia lo stato dei luoghi a Carvico e Villa d’Adda. Marco Locatelli, della Forestale di Sotto il Monte, ha risposto «identico» ad allora, quando lo scarto dello scavo della galleria venne appoggiato sulle aree. Sono 20.000 più 20.000 metri cubi, come alla Fara, secondo i calcoli dell’ex comandante della Forestale Rinaldo Mangili. Terra e roccia da scavo, tutto regolare, sostengono le difese. No, anche scorie di fonderia e vetroresin­a, dunque rifiuti anche se non pericolosi, contesta la procura. «Parecchi pezzi, sembravano delle biro, bastava muovere il terreno con i piedi per scorgerli», ha testimonia­to Iuri Donini, comandante della Forestale di Curno che insieme ai suoi uomini seguì i camion che scaricavan­o alla Fara risalendo al punto di partenza, a Carvico. Sono o no rifiuti? La battaglia è anche sui valori di arsenico, cromo e idrocarbur­i. Sopra o sotto il limite dipende da come si classifica l’area: verde o commercial­e. (g.u.)

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