Sorte sogna l’autostrada, incubo sui treni
Esiste un’unica possibilità. L’assessore Alessandro Sorte sogna. E nel pieno della fase onirica parla. Non bisogna disturbarlo. È un momento magico, dicono gli psicologi, nel quale tutti, in teoria anche Sorte, sono sinceri. Per noi che lo ascoltiamo è una pacchia. Possiamo viaggiare nella mente dell’assessore ai Trasporti della Regione più importante d’Italia, una delle più importanti d’Europa e del mondo. Possiamo condividere il suo sogno. Vedere in 3D quello che vede lui. Sorte vede montagne nere e fumanti. Vulcani? No, catrame. Tanto ben di Dio non può essere lasciato lì, inutilizzato. Si muovono i macchinari e spianano ogni ostacolo, caricano il catrame e come fosse marmellata di mirtilli lo spalmano sulla terra. Attraversata da un nastro nero la campagna sembra listata a lutto. Campi, fossi, boschetti non ci sono più. L’asfalto avanza e più si allunga più l’oggetto del desiderio prende forma. Alessandro Sorte sogna l’autostrada Bergamo-Treviglio. Come in un congresso di psicologi nessuno lo sveglia e tutti prendono appunti. Nessuno gli sussurra che ci sono opere più urgenti. Che sei milioni, un centesimo della spesa per l’autostrada, basterebbero per portare la percorrenza dei treni Bergamo-Milano sotto la mezz’ora. Che la ferrovia Bergamo Brescia è ridotta allo sfacelo e va rifatta da cima a fondo. Che, che, che… Niente. Allora, avanti il sogno. La Bergamo-Treviglio porterà linfa vitale, cioè camion e auto, a quel gioiellino della Brebemi, l’autostrada Billionaire, carissima e frequentata da pochi intimi. È un crescendo e l’assessore sobbalza: «Da Bergamo a Treviglio in otto minuti!», grida. Visto che sono 21 chilometri vorrebbe dire una media di 158 all’ora. Ma nel sogno non esistono limiti di velocità. Il sogno è sogno. E quando Sorte sogna, noi abbiamo un incubo.