Il ciclismo orobico si affida solo alle quote rosa
Sono passati 12 mesi dai Mondiali di ciclismo di Doha, la cui cartolina più bella (almeno per gli italiani) è stata quella delle giovani azzurrine sotto il podio, a cantare l’inno di Mameli dopo la vittoria della junior Elisa Balsamo. Tra loro c’erano Chiara Consonni e Martina Fidanza, due dei cinque bergamaschi che facevano parte della spedizione azzurra. Anche quest’anno, i tifosi orobici dovranno affidare le loro speranze iridate al ciclismo femminile, visto che le uniche rappresentanti del nostro movimento a Bergen (Norvegia) saranno Rossella Ratto, Lisa Morzenti e la junior Martina Fidanza.
La prima a scendere in strada sarà la cronowoman Lisa Morzenti, che oggi pomeriggio debutterà in una Martina Fidanza e, a destra, Lisa Morzenti
prova iridata nella categoria delle professioniste. Per la ragazza di Seriate una cronometro senza pressioni: la sua convocazione, come ha sostenuto il c.t. Dino Salvoldi, «è un investimento per il futuro». Qualche responsabilità in più l’avrà Rossella Ratto che, per quanto abbia solo 23
anni, è una habitué dei Mondiali visto che dal 2010 ha saltato solo l’edizione dello scorso anno. Sabato l’atleta della Cylance Pro Cycling non sarà una semplice gregaria di Giorgia Bronzini.
Potrebbe trasformarsi in una punta della Nazionale anche Martina Fidanza, in gara tra le junior venerdì mattina. Se la capitana della squadra è la trentina Letizia Paternoster, la 17enne di Brembate Sopra ha la qualità per dire la sua qualora il copione della gara dovesse cambiare. Del resto quest’anno la più giovane delle figlie d’arte di Giovanni Fidanza si è superata, mettendo in bacheca due titoli mondiali in pista (scratch e inseguimento a squadre), due allori europei in pista (nelle stesse specialità), l’argento agli italiani su strada (proprio alle spalle della Paternoster) e le due tappe al Giro della Campania, a cui hanno partecipato anche le professioniste.