Letteratura: storie del lavoro a Crespi d’Adda
Ritrovare le origini di un luogo, raccontarne le storie, trovarne la dimensione universale. È ciò che intende fare «Produzioni ininterrotte», il primo festival di letteratura del lavoro, iniziato lo scorso weekend, aperto fino al 1° ottobre al villaggio operaio di Crespi d’Adda. Nasce grazie a un progetto di alternanza scuola-lavoro che ha coinvolto i ragazzi delle classi III C e IV del liceo Falcone in collaborazione con l’Associazione Crespi d’Adda. «Con il festival — dice il presidente dell’associazione Giorgio Ravasio — il villaggio non si propone solo come una cittadina dall’architettura graziosa, ma vuole essere la scenografia per trattare temi universali attraverso la letteratura». Il primo appuntamento ha richiamato 4.500 visitatori al nuovo Infopoint (nella foto) e 500 persone accompagnate nelle visite guidate. Queste sono tenute dagli studenti, che parlano dei luoghi anche attraverso letture tratte da Charles Dickens, Emile Zola, Karl Marx, Ferdinand Celine, Victor Hugo. Il program-ma prevede inoltre un incontro con Wu Ming 2, che giovedì alle 21 presenta «Meccanoscritto», romanzo del collettivo MentalMente scritto con Wu Ming 2 e Ivan Brentari. Si narrano racconti operai a partire da documenti d’archivio e giornali. Sabato alle 10 Sandro Danesi presenta «I Crespi di Crespi d’Adda», che parla di come la fami-glia di imprenditori cambiò e influenzò il territorio, e sarà l’occasione per riflettere anche sull’economia del turismo. Domenica alle 17 il giornalista Fabio Isman presenta «Andar per le città ideali», un saggio su città realmente esistenti e costruite secondo mo-delli geometrici. Il festival si conclude il 30 settembre alle 21 con Enzo Galbiati ed Emanuele Cavassa che intavolano un «discorso semiserio su lavoro, tecnica e destino dell’uomo», e l’1 ottobre alle 17 con la testimonianza di Benigno Crespi raccolta da Luigi Cortesi.