Parking Fara e altri fronti La marcia degli scontenti
«Più partecipazione», il messaggio degli oltre 200 in corteo. I consiglieri dem: noi aperti all’ascolto
Oltre duecento persone hanno protestato, in corteo, contro il parcheggio della Fara. Hanno aderito molte realtà, dai No Tav ai centri sociali passando per l’Unione Inquilini. Sono partiti da Palazzo Frizzoni raggiungendo Città Alta, transitando sotto il cantiere all’ex parco faunistico. I consiglieri del Partito Democratico: «I comitati dovrebbero spendersi in maniera più costruttiva. Ci assumiamo la responsabilità delle nostre scelte».
Dietro un’Apecar che fa da impianto stereo mobile, scorre un corteo di quasi 250 persone. La marcia contro il parcheggio della Fara sceglie una contestazione festosa, da Palazzo Frizzoni a Piazza Vecchia, transitando sotto il cantiere all’ex parco faunistico. Quando alla musica subentra il microfono, però, la condanna è dura.
In prima fila ci sono i No Parking, promotori della protesta. La loro hit «Dai Gori» scandisce la salita della manifestazione verso Città Alta. Oltre gli striscioni con il platano stilizzato, ripreso sulle bandiere in vendita a 5 euro, sfila una costellazione di sigle come la Rete bergamasca per l’alternativa al G7 dell’agricoltura e Legambiente. Hanno aderito anche realtà più politiche, da Rifondazione comunista ai No Tav, dai centri sociali al Comitato di lotta per la casa e all’Unione inquilini, che non spegne mai gli slogan al megafono.
Sulle barriere di via Fara compare una scritta, «In piazza i maestri, in via Fara i mostri», tracciata a gessetto. «È idiota pensare di girare in auto nei centri storici — attacca Luca Ravanelli di No Parking —, ma fa comodo alle imprese che stanno speculando sull’opera. Non è bastato il collasso del 2008, quando una frana ha rischiato di far cadere la Rocca: i meccanismi di democrazia in questa città fanno acqua».
In Piazza Vecchia, il corteo si ferma a pochi metri dall’allestimento dei Maestri del Paesaggio, lasciando interdetto qualche turista. Un po’ in disparte, perché le bandiere dei Cinquestelle sono tutte a Rimini, il consigliere comunale pentastellato Marcello Zenoni rimarca la battaglia in aula. «Siamo stati l’unica forza politica contro il parcheggio — dice —, con una decina di mozioni». Poi bacchetta sia maggioranza sia «il centrodestra silente». Da Palafrizzoni c’è anche Emilia Magni di Mdp. Il compagno di gruppo Luciano Ongaro (Sinistra Italiana) ha rinunciato per malattia, ma precisa: «Restiamo comunque nella maggioranza». Intanto i volteggi di un trampoliere ipnotizzano i bimbi. Dario Ballotta di Legambiente propone alla folla di pagare la penale che grava sul cantiere.
Il Pd non ci sta. «La manifestazione di oggi rischia di presentarsi come un’iniziativa “contro” quando, invece, i comitati dovrebbero spendersi in maniera costruttiva “a favore” — replica il capogruppo in Comune, Massimiliano Serra —. Il gruppo consiliare ha sempre partecipato al confronto, dentro e fuori le sedi istituzionali, e ha votato avendo come priorità l’interesse di tutta la città. Amministrare significa ascoltare i cittadini ma anche assumersi la responsabilità delle scelte. Questa maggioranza ha una visione del futuro di Bergamo».
I meccanismi democratici in questa città fanno acqua. Non è bastata la frana del 2008?
Luca Ravanelli No Parking
Fara