La X di Gori per la Regione con i civici e il Pd In città il primo comitato
L’incontro tra il candidato e 400 esponenti del centrosinistra
Un incontro a porte chiuse che però, in tempo reale, diventa una prova generale per il lancio della campagna elettorale. Ieri mattina a Palazzo Pirelli a Milano Giorgio Gori ha incontrato 400 tra amministratori ed esponenti del Pd e del civismo lombardo per gettare le basi in vista delle regionali. Un primo assaggio sui temi del candidato (con o senza primarie, si capirà nelle prossime settimane) del Partito democratico per la sfida a Maroni e un punto di partenza verso la creazione di comitati locali a sostegno del sindaco di Bergamo. E proprio in città è nato il primo gruppo che lavorerà per promuovere e sostenere la candidatura del sindaco alla presidenza della Regione.
A costituire il primo comitato locale, alcuni parlamentari, consiglieri comunali e assessori iscritti al Pd. «È giusto — spiegano in una nota — mettere in campo le migliori energie e capacità di cui il centrosinistra dispone. Giorgio Gori ha dimostrato di poter dare una svolta». Il comitato verrà coordinato dalla consigliera comunale Romina Russo. Per creare un comitato bastano cinque persone che, oltre a sostenere la candidatura di Gori, dovranno provare a coinvolgere altra gente. Così il sindaco vuole provare a pescare voti anche al di fuori del centrosinistra. Anche con il passaparola tra amici, al di là dei paletti dei partiti politici. E per creare un nuovo gruppo o aderire a uno esistente, è stato creato il sito www.xgori.it. «Portare il “modello Bergamo” in Lombardia — dice il capogruppo del Pd in Comune, Massimiliano Serra — potrebbe essere un’ottima opportunità per tutta la regione e anche per i nostri concittadini che troverebbero migliori risposte in sanità, trasporti, viabilità, lavoro». Al primo comitato ha aderito anche la deputata Elena Carnevali, convinta che dopo 25 anni di governo di centrodestra in Lombardia si possa cambiare pagina. «Con Gori — dice la Carnevali — vogliamo recuperare la capacità e l’ambizione di questa regione a essere il perno di innovazione economica e sostenibilità». Non a caso, Gori ha insistito soprattutto sui temi del lavoro, «un lavoro buono», ha detto.
«La Lombardia X Giorgio Gori» campeggiava ieri sullo sfondo dell’incontro di Milano. Un slogan che richiama quello usato da Gori per la campagna elettorale in Comune, nel 2014. «Giorgio Gori X Bergamo», era lo slogan di tre anni fa. E ancora una volta, oltre alla «X», compare il colore arancione. Non è detto che sia questo il simbolo della campagna elettorale, che verrà lanciata all’inizio di novembre, dopo il referendum per l’autonomia della Lombardia. Ma per questa pre-campagna il sindaco ha scelto di affidarsi alla grafica e ai colori che l’avevano portato a Palazzo Frizzoni.
Sono i primi passi di un percorso che non sarà breve. Mdp e gli altri possibili alleati di sinistra si sono presi tempo per decidere se partecipare alle primarie di coalizione. Intanto il tempo corre, l’avversario Maroni è costantemente esposto nella campagna per il referendum del 22 ottobre e Gori non vuole perdere tempo. Incontri come quelli di ieri servono a mettere in moto la macchina e a mettere al lavoro tutte le componenti: dal Pd stesso (sul palco a Milano anche il segretario lombardo Alessandro Alfieri, il consigliere regionale Jacopo Scandella e la vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo) e gli esponenti del mondo civico (ieri rappresentati dal vicesindaco di Lecco Corrado Valsecchi). È presto per parlare di liste, ma da qui si parte per arrivare, a inizio 2018, a nomi e ruoli ben definiti.
Sul territorio Gruppi di 5 persone per avviare la macchina elettorale e coinvolgere altre persone Con Gori vogliamo recuperare l’ambizione di questa regione a essere il perno di innovazione economica e sostenibilità come patto per lo sviluppo e la crescita sociale in Italia e in Europa
Elena Carnevali