Gazebo leghista. «Ma niente propaganda»
Paladina, i vigili stoppano gli attivisti per il referendum. Il sindaco: non lo sapevo
Il gazebo allestito per far propaganda elettorale si può fare purché «all’interno o all’esterno non siano affissi drappi, striscioni, manifesti e altre forme di propaganda relative al referendum del 22 ottobre 2017». L’ordinanza emanata dal Comune di Paladina ha lasciato di sasso gli attivisti della Lega Nord che domenica volevano promuovere proprio il referendum regionale sull’autonomia del 22 ottobre.
Scattato il termine dell’ultimo mese prima del voto che regola appunto la propaganda, l’interpretazione data dagli uffici comunali alle disposizioni della Prefettura è stata a dir poco innovativa. Da sempre le forze politiche nel rush finale verso il voto ricorrono ai gazebo posizionati in punti di forte passaggio proprio per distribuire materiale elettorale. E naturalmente i piccoli chioschi diventano dei veri e propri tazebao con manifesti, bandiere e quant’altro serva a dare riscrizioni A Paladina però sembra non si possa fare.
Quando la sezione del Carroccio ha avuto tra le mani l’ordinanza, dopo un primo momento di perplessità, ha deciso di tirare dritto e domenica ha allestito normalmente il proprio gazebo, pur sapendo che così rischiava contravvenzioni. «Il vigile non si è visto e quindi non c’è stata alcuna contestazione — premette Lucio Brignoli, della sezione — però siamo al paradosso. Quell’ordinanza è degna di Kafka. Si rifà a una circolare della Prefettura che riporta le usuali pre- per il periodo elettorale. Per esempio non si possono lanciare volantini da un aereo. Mai però qualcuno era arrivato a paragonare un manifesto appeso a un gazebo a un’affissione abusiva». Nel mese prima del voto, infatti, i manifesti elettorali possono essere affissi solo negli spazi previsti. «Il Comune di Paladina ci deve qualche spiegazione — continua Brignoli —, o loro sono i più bravi del mondo e hanno colto l’interpretazione corretta di una disposizione che nel resto d’Italia non sanno leggere, oppure vedano loro». Comunque la Lega di Paladina ha previsto un nuovo gazebo «abusivo» nei prossimi giorni.
«L’ordinanza — precisa il sindaco Simone Ruggeri — è stata preparata dalla Polizia loconoscibilità. cale e non ha coinvolto il livello politico. A me non è stato chiesto un chiarimento neanche dai leghisti, ho visto le polemiche sui social network e mi sono attivato. È indiscutibile che proibire di fare propaganda in un gazebo allestito per fini elettorali suoni strano. Mi auguro e spero non ci sia stato alcun errore di interpretazione della circolare della Prefettura. Se uno legge quel documento però deve riconoscere che vi sono dei passaggi poco chiari e qualche dubbio che la Polizia locale abbia dato l’interpretazione corretta rimane. Ho chiesto al comando di fare una verifica con la Prefettura stessa. Stiamo aspettando una risposta scritta».