QUANTO PESA LA PIAZZA
Sono tanti o sono pochi i 30 mila voti con i quali Luigi Di Maio è stato indicato candidato premier del M5S? Difficile. Intanto nella politica bergamasca ci si avvelena sui 250 (forse 200, forse 300) partecipanti alla manifestazione di sabato. Il corteo partito dal Comune è passato dal cantiere di via Fara, luogo simbolo dello scontento nei confronti delle scelte della giunta Gori. Dietro ai No Parking Fara manifestanti con motivazioni disparate, da alcuni dei comitati che si battono contro il rumore dell’aeroporto al piccolo gruppo che si è speso contro la vendita del Principe di Napoli. Bandiere dei No Tav e di Rifondazione Comunista (sì, è il 2017) e di organizzazioni di quell’area, come l’Unione Inquilini. In fondo, solitario, il consigliere comunale dei cinquestelle Marcello Zenoni. Quasi mai, negli anni di questa amministrazione, in città il confronto su questioni amministrative è stato così acido, come sta succedendo sul caso di via Fara. Il comitato non si rassegna al fatto che, dopo le 6 mila firme, nemmeno la marcia di sabato basti a fermare il cantiere. La discussione sui numeri della protesta potrebbe continuare in eterno ma non avrebbe senso. Il problema non è tanto di quantità, ma di qualità: la manifestazione di sabato non è riuscita ad andare molto oltre i confini dei gruppi che già in questi mesi si sono spesi sulla vicenda. Un po’ poco per aspettarsi che il sindaco riveda le proprie decisioni. Sarebbe però altrettanto superficiale, da parte della giunta, pensare che il malcontento per un’opera critica sotto vari aspetti si limiti a chi sabato era in piazza.