«Non controlla le pulsioni»
Il profilo del migrante in cella. Gli altri l’hanno inseguito con i bastoni
Il migrante in cella ha «volontà prevaricatrice e non controlla le pulsioni».
L’ha presa per il collo, per farla indietreggiare fino alla doccia. Ha continuato a premere le mani, mentre si avvicinava per baciarla. E dopo che l’ha presa per i capelli sbattendole la testa per terra, con la mano destra le ha tappato la bocca e con la sinistra ha schiacciato ancora sul collo fino a farla svenire. In questa sequenza c’è tutta la violenza e la «volontà prevaricatrice» di una condotta che potrebbe ripetersi, scrive il pubblico ministero Davide Palmieri nella richiesta di convalida del fermo e della misura cautelare del carcere per Sylvestor S. (Silvestro italianizzato), il richiedente asilo della Sierra Leone in cella con l’accusa di violenza sessuale e lesioni nei confronti dell’operatrice del centro accoglienza per migranti di Fontanella.
Il giudice delle indagini preliminari Federica Gaudino ha condiviso in pieno la linea, convalidando il fermo e disponendo il carcere. Nelle otto pagine di ordinanza i concetti chiave sono gli stessi: il fatto è «di particolare violenza» e il ragazzo «non controlla le pulsioni». Sono i due principali argomenti che giustificano il pericolo di reiterazione del reato. Anche se è incensurato, il ventenne non ha altro posto dove stare, ai domiciliari. La sua sola casa è la «Terra promessa» gestita dalla cooperativa Rinnovamento che è anche il luogo in cui è avvenuta la violenza, mercoledì mattina. La gravità del fatto fa escludere fin da ora che Sylvestor potrà avere la pena (dai 2 ai 6 anni) sospesa, anche se risulta incensurato, anticipa il gip.
Nell’interrogatorio di convalida del fermo, venerdì pomeriggio, ha ammesso di aver spinto e colpito l’operatrice, 26 anni, a Fontanella solo dal 7 agosto scorso. Ma ha negato la violenza. Il bacio, anche. È stato pure sconclusionato nelle sue frasi, isolate da un discorso lucido. Per questo motivo è probabile che lo stesso pm, se non il gip, si affidi a un esperto per chiarire se il migrante abbia problemi psichici, già esclusi però a inizio settembre dalla psichiatra del centro psicosociale di Romano di Lombardia. Ma questa sarà una seconda fase. Per ora quella cautelare si fonda principalmente su sei righe delle 5 pagine di richiesta del carcere. Le modalità e le circostanze dei fatti, scrive il pm, «denotano una spiccata pericolosità sociale del fermato, tale da rendere assai probabile la reiterazione di analoghi comportamenti delittuosi. Infatti la condotta contestata, particolarmente violenta e connotata da una volontà prevaricatrice ed appropriativa nei confronti della vittima, appare determinata dalla mancanza di freni inibitori rispetto agli impulsi sessuali». Negli atti ha meritato spazio la parte positiva di questa vicenda. L’operatrice non ha subito una violenza ancora peggiore perché in suo aiuto sono intervenuti immediatamente Idrissa Doumbia e Keba Diassigui. Del Mali, 29 anni l’uno, del Senegal, 20 anni l’altro, hanno soccorso l’operatrice che gridava aiuto. Hanno spinto la porta del bagno che il ventenne cercava di tenere chiusa con il peso del corpo. Proprio sabato pomeriggio hanno accettato di raccontare come sono intervenuti ma anche di raccontarsi. Le loro storie al di là del mare, le traversie e i loro sogni che per altro sono di una vita normale, da meccanico e muratore, i lavori che svolgevano in Africa.
Non sono stati i soli a fare gruppo per aiutare la ragazza e inseguire il loro «fratello». «Qui siamo tutti fratelli africani», hanno detto i due soccorritori dell’operatrice. Nella ricostruzione della vicenda, agli atti emergono alcuni dettagli. Come il fatto che gli altri migranti abbiano inseguito Sylvestor che era scappato nei campi passando da una finestra armati di spranghe e bastoni. «Fattiva collaborazione», scrive il pm. Ai carabinieri hanno detto dove era fuggito . In quel momento non era il fratello africano ma «il cattivo da arrestare».
Potrebbe rifarlo «Le modalità e le circostanze del fatto denotano una spiccata pericolosità sociale» Il risvolto positivo Il pm: grazie alla fattiva collaborazione degli altri ospiti è stato preso