Il mistero di Majorana nell’escape room
Pensate di dover ripassare nozioni elementari di fisica quantistica per risolvere, nel tempo di un’ora, gli enigmi della Escape Room «Cryptolocked Majorana: con la scienza a spasso nel tempo»? Chiudete i libri e liberate la mente. Per essere vincenti contro la stanza serve fantasia, intuizione, decisione e velocità di esecuzione. Gioco di ruolo, legato allo spettacolo dedicato al fisico siciliano scomparso nel mistero e in scena il 6 ottobre al Sociale, è tra gli appuntamenti di BergamoScienza, nonché titolo fuori abbonamento per la stagione lirica. Le porte del magazzino allestito a Casa Suardi si sono aperte ieri pomeriggio. Chi fosse interessato a giocare, in gruppi da 2 a 6 giocatori, costo 60 euro, può prenotarsi sul sito www.eventbrite.it. I prossimi turni sono oggi alle 17.30, 19, 20.30, 22, domani e domenica alle 14.30, 16, 17.30, 19, 20.30, 22 e da lunedì 2 a giovedì 5 ottobre alle 17.30, 19, 20.30 e 22. «Mi aspettavo un percorso al buio, invece è un enigma denso», sorride all’uscita Maddalena Goggia. La sua squadra non è riuscita a portare a termine la missione affidata da Ettore Majorana. Inaspettatamente il professore è ricomparso. Non in carne e ossa, ma attraverso una lettera consegnata dal game master ai giocatori, per una volta nei panni di allievi del fisico. Majorana scrive di essere vivo e nascosto, per concentrarsi meglio su di una ricerca. Ai giocatori capire di cosa si tratti entrando nella stanza. Una volta dentro si gioca di squadra. Si vince o si perde insieme, cercando di non impazzire tra password, rebus e linee temporali da decifrare per accedere agli indizi. Se proprio ci si arresta davanti a un rompicapo, dalla regia arriva l’aiutino. «Pensavo di essere più veloce nelle intuizioni, non è stato così, ma mi sono divertita», continua Maddalena. Anche per la compagna Elisa Manzoni è stata «una bella esperienza dove mettere in gioco logica e furbizia». All’uscita la sensazione è quella di spaesamento. La mente è come svuotata, pronta per «un’esperienza al buio», dice Luigi Rubino, della squadra successiva.