Rotte nel caos Sperimentazione sospesa a metà
Ma la Provincia vuole uno stop totale
Buona parte della sperimentazione delle nuove rotte aeree di Orio al Serio va avanti. Si sospende solo la rotta PRNAV, applicata parzialmente dagli equipaggi delle compagnie, e si torna a quella vecchia, in attesa che la PRNAV venga modificata e sia volabile. La decisione è stata presa ieri durante la riunione della Commissione aeroportuale. L’incontro era stato convocato per analizzare i primi dati della sperimentazione avviata il 22 giugno per provare a distribuire i decolli a est e a ovest dello scalo in determinate fasce orarie e a ripartire i decolli su due rotte, la PRNAV e la 220/266. La prima — che è una rotta di decollo di precisione studiata per evitare il sorvolo degli aerei sull’abitato di Colognola — ha mostrato criticità, gli equipaggi non riescono sempre ad applicarla. Così si è deciso di sospenderla. Insoddisfatti della sospensione solo parziale il presidente della Provincia, Matteo Rossi, e il suo vice, Pasquale Gandolfi, che ieri hanno chiesto il blocco totale della sperimentazione.
In commissione Violi (M5S) da uditore: «Si punti allo stop dei voli notturni»
Uno stop, ma soltanto parziale. Buona parte della sperimentazione delle nuove rotte aeree da Orio al Serio va avanti. Si sospende (nel giro di una decina di giorni) solo la rotta PRNAV, applicata parzialmente dagli equipaggi delle compagnie, e si torna a quella vecchia, la TZO_044, in attesa che la prima venga modificata da un gruppo tecnico ristretto e sia volabile. La decisione è stata presa ieri durante la riunione della Commissione aeroportuale.
L’incontro era stato convocato per analizzare i primi dati della sperimentazione avviata il 22 giugno per provare a distribuire i decolli a est e a ovest dello scalo in determinate fasce orarie, suddividendoli su due rotte, la PRNAV e la 220/266. La prima — che è una rotta di decollo di precisione studiata per evitare il sorvolo degli aerei sull’abitato di Colognola — ha mostrato criticità. A seconda delle condizioni meteorologiche, del peso e del tipo di velivolo utilizzato, ci possono essere scostamenti frequenti: gli equipaggi non riescono sempre ad applicare la PRNAV e sono finiti spesso sopra Colognola, anche se l’obiettivo era l’opposto. Così si è deciso di sospenderla, per provare a migliorarla. C’è anche una sfasatura sulla ripartizione dei decolli sulle due rotte. Era prevista una ripartizione equa: 50% sulla PRNAV e il resto sulla 220. Invece il 57/58% è finito sulla 220, la parte rimanente sull’altra (anche se i dati di settembre hanno evidenziato una correzione, con le percentuali al 52 e 48%).
Alla commissione sono stati mostrati anche i primi risultati delle elaborazioni di Arpa: c’è una riduzione della popolazione esposta a più di 60 decibel. «C’è stato un leggero miglioramento su Colognola, ma non come si ci aspettava — dice il sindaco di Azzano, Simona Pergreffi — e un deciso miglioramento su Azzano, circa 2,9 decibel in meno. Per il mio Comune è positivo, ma resto convinta che sia necessario mettere un tetto al numero di voli».
Insoddisfatti della sospensione solo parziale il presidente della Provincia Matteo Rossi e il vice Pasquale Gandolfi, che ieri hanno chiesto il blocco totale della sperimentazione. Gandolfi lo aveva già chiesto a fine giugno, nelle vesti di sindaco di Treviolo, insieme ai colleghi di Lallio (Massimo Mastromattei) e Dalmine (Lorella Alessio). «Al tavolo della commissione — dice Gandolfi — non ho portato nulla di personale, ma una visione complessiva. La sperimentazione non è quella che era stata presentata tre mesi fa, per questo abbiamo chiesto di interromperla. La PRNAV non è volabile e sulla 220 non ci finisce la metà dei voli, ma qualcuno in più. L’unica cosa certa è il miglioramento per Azzano. Sarebbe stato più corretto sospendere tutto, in attesa di sistemare quello che non funziona».
Contrario alla sospensione il sindaco di Orio, Alessandro Colletta: «Io ero contrario all’adozione della sperimentazione, ma in realtà non ha fallito. Si stanno rispettando i termini che ci eravamo dati. Si sapeva che ci sarebbe stato un peggioramento per alcuni quartieri della città, come il Villaggio degli Sposi, Curnasco, la Grumellina, Treviolo, Lallio, San Tomaso». Anche il consigliere regionale della Lega Roberto Anelli, che ha partecipato alla riunione come uditore, crede sia giusto proseguire: «Correggiamo quello che non funziona, stileremo poi un bilancio. Bloccare tutto e tornare al passato, quando c’erano comunque problemi e disagi, non mi sembra il caso». Uditore, in commissione, anche il consigliere regionale del M5S, Dario Violi, che auspica si possa mettere un limite al numero dei voli. «L’aeroporto è troppo impattante — dice —. Si punti poi allo stop dei voli notturni».
La critica