L’Atalanta camaleonte specialista nei recuperi
La lezione di Lione? La spiega il Gasp: «Abbiamo dimostrato di essere una squadra capace di leggere la partita e di adattarci ai suoi cambiamenti». Il pareggio con l’Ol dà inoltre fiducia in vista della Juventus, match in programma domani sera. Intanto quella in Francia è la quarta rimonta in stagione per l’Atalanta.
L’Atalanta non muore mai. E, avere la pelle dura, nel calcio, è una caratteristica che ha solo un’elite. I nerazzurri, poi, hanno la capacità di sopravvivere in modi diversi. Soffrendo, e parecchio, come contro il Lione (nella foto, de Roon). Non era semplice recuperare la gara con i francesi, in uno stadio caldo come il Groupama, contro una squadra che aveva assolutamente bisogno di vincere per scacciare le polemiche di un’annata sottotono e dopo un primo tempo in cui, praticamente, i bergamaschi avevano superato la metà campo pochissime volte. Segno di personalità. Ma l’Atalanta è stata in grado di sopravvivere giocando anche un calcio cristallino. Perché il recupero in Europa è il quarto della lista dopo la vittoria (meritata) con il Sassuolo e i pareggi (stretti) contro Chievo e Fiorentina. Tutte gare in cui i nerazzurri erano andati in svantaggio. Per far capire quanto la pelle dei bergamaschi si sia indurita basta ricordare che situazioni simili si sono ripetute cinque volte (tre vittorie e due pareggi) l’anno scorso, ma nell’arco dell’intera stagione. Chissà se il «risorgimento» atalantino continuerà anche contro la Juve. Per la sfida di domani sera continua il rebus formazione. Sicuri indisponibili solo Schmidt e Toloi, Gasperini capirà meglio solamente oggi quali sono le condizioni fisiche di chi è stato spremuto in Francia.