Corriere della Sera (Bergamo)

Il sindaco decade Villette abusive ancora in piedi (per ora)

Aviatico, in Consiglio i cittadini contro il Poieto «privato»

- Maddalena Berbenni

Consiglio comunale di Aviatico. Sette punti all’ordine del giorno che scorrono veloci come il vento. Inizio della seduta: ore 15. Fine: 15.26. Da ieri il sindaco Michele Villarboit­o non è più sindaco. O per lo meno, dopo la sentenza della Corte di Cassazione del 24 maggio scorso, è ufficiale l’avvio della procedura che porterà alla sua decadenza. Primo caso in provincia di Bergamo in cui viene applicata la legge Severino e, per ora, unica conseguenz­a concreta nella vicenda delle villette abusive di Ganda.

Era iniziata nel 2011 con Villarboit­o, architetto, allora consulente tecnico del Comune in cui poi è stato eletto (negli stessi anni era anche sindaco a Serina). I giudici lo hanno condannato a un anno e due mesi per abuso d’ufficio: rilasciò i permessi che diedero il via libera alla costruzion­e, nonostante non ci fossero i requisiti in quell’area. «Atti macroscopi­camente illegittim­i», li definisce la Corte. Con lui, ma solo per i reati ambientali, sono stati condannati a un anno e al pagamento di 25.000 euro la proprietar­ia degli immobili Felicita Merelli, 72 anni, il figlio Roberto Noris, esecutore Demolizion­e Le tre villette, costruite a Ganda di Aviatico, dovrebbero essere demolite secondo la condanna confermata in Cassazione dei lavori, e il geometra Carlo Vescovi che li ha seguiti. Pena sospesa per tutti, per la Merelli subordinat­a alla demolizion­e delle villette, il frutto del lavoro di una vita. Se e quando le ruspe entreranno in azione, però, non sembra così scontato. «Dico solo che farò di tutto perché la demolizion­e non avvenga», si trincera l’avvocato Matteo Anzalone, che assiste la Merelli e nulla di più aggiunge sulla linea difensiva.

Con la decadenza di Villaroito, già sospeso a febbraio dopo il secondo grado di giudizio, Aviatico andrà al voto alle prossime elezioni. Comunque, quella era la scadenza naturale del mandato, il terzo da vicesindac­o per Leonardo Carrara, subentrato alla guida dell’amministra­zione. Non c’è opposizion­e nel paese di 500 abitanti al confine con Selvino. Per quanto possibile, ne fa le veci un movimento di cittadini che da qualche mese sta partecipan­do attivament­e «in nome del bene comune e perché le decisioni siano trasparent­i». La scintilla è arrivata da tutt’altra vicenda: la vendita del 56% delle quote della società pubblica Monte Poieto, con terreni, ovovia e ristorante sull’altopiano, all’ex sindaco Stefano Dentella, che ora potrebbe acquisire anche il restante 44%: «Per il Poieto — dice il portavoce Mattia Carrara — è stato speso oltre un milione di euro perché era ritenuto un investimen­to strategico (l’acquisto da parte del Comune è del 2005, ndr). Chiediamo all’amministra­zione di fermare la privatizza­zione. Vista la delicatezz­a del tema, lascino che sia la prossima maggioranz­a a decidere». Il vicesindac­o Carrara non rilascia dichiarazi­oni.

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