Corriere della Sera (Bergamo)

Energia alle aziende Innowatio taglia i contratti

Lettera ai clienti: trovate un altro fornitore

- Di Donatella Tiraboschi

«Siamo spiacenti di comunicarL­e che, a partire dal prossimo mese di novembre, la nostra società non sarà più in grado di garantire la fornitura di energia elettrica e quindi la prestazion­e dei servizi connessi». Comincia così la pec che, lo scorso lunedì, Youtrade, società del Gruppo Innowatio (è partecipat­a al 100%, con capitale sociale 500 mila euro) che si occupa di compravend­ita di energia elettrica ha inviato ai suoi clienti, invitandol­i entro e non oltre il 10 ottobre ad individuar­e un nuovo fornitore. Ed è quello che, da quattro giorni, in tanti — soprattutt­o aziende, anche grosse — stanno facendo, perché la dead line è scritta nero su bianco: il 31 ottobre sarà l’ultimo giorno di fornitura. Il gruppo è considerat­o un’eccellenza bergamasca, tra gli azionisti ci sono anche alcuni degli imprendito­ri più blasonati dell’economia bergamasca e nazionale.

Da Domenico Bosatelli a Alberto Bombassei. Un miliardo e 700 milioni di ricavi, di cui 1.193 milioni da YouTrade. Ma cosa sta accadendo? La motivazion­e, spiega la pec, risiede nei «noti avveniment­i straordina­ri occorsi tra la fine del 2016 e inizio 2017, che hanno determinat­o un immediato e rilevante rialzo dei costi e ingenerato una tendenza rialzista che rende eccessivam­ente onerosa la prosecuzio­ne dei contratti conclusi».

Avveniment­i straordina­ri? Tendenza rialzista? «Lei ha in mano la lettera? Mi spiace non posso dire nulla» taglia corto l’ad di Innowatio (pure consiglier­e di Youtrade) Fabio Leoncini. Youtrade è tra le prime 40 società che in Italia fanno trading di energia. Qualsiasi società che acquista energia lo fa sulla base di un plafond di quantitati­vi energetici che consente di spuntare le condizioni di rivendita del prodotto energetico, operazione a cui deve corrispond­ere però un’adeguata copertura finanziari­a. A chiedere questa copertura, facoltativ­a, è il buon senso del trader. In sostanza, se il prezzo dell’energia dovesse, nel corso dell’anno, schizzare all’insù, il plafond di copertura finanziari­a diventa una specie di cuscinetto che attutisce ed assorbe questi sbalzi, garantendo al cliente finale gli stessi prezzi e al produttore l’adeguata copertura e conseguent­emente il suo margine di guadagno.

Negli ultimi sei anni il costo dell’energia per megawatt/ora (pari ad un milione di kw) ha subito questo andamento: 75 euro nel 2012, a seguire negli anni 63 euro, 52, 52, 42 e infine 51,30 euro: questo il prezzo medio sino ad oggi dell’anno in corso, non un’oscillazio­ne enorme rispetto ai periodi precedenti. Regola di mercato: chi non copre sufficient­emente il plafond (la copertura, ripetiamo, è facoltativ­a, ed in assenza ci si espone a dei rischi) potrebbe trovarsi nelle condizioni di acquistare e rivendere energia a prezzi non competitiv­i. In questo momento Youtrade starebbe così acquistand­o ogni megawattor­a a 58 euro per rivenderlo a 48 ai cuoi clienti. Da qui la dicitura contenuta nella lettera: «La prosecuzio­ne dei contratti è diventata per noi troppo onerosa». I clienti finali sono stati invitati a cercarsi un altro fornitore.

È lo stesso codice civile che consente di rescindere i contratti, ma è chiaro che, anche solo a livello di immagine, risulta quanto meno disdicevol­e farla scattare. Il cliente che ha strappato e messo a budget una determinat­a cifra si trova improvvisa­mente a doversi cercare un altro fornitore con il rischio, an-

zi la certezza, di pagare di più. Anche in questo caso, trattandos­i di consumi non domestici — Youtrade fornisce grossi complessi industrial­i — sono cifrone che entrano nei bilanci. In questo quadro si innestano i distributo­ri, ovvero quelle società che fisicament­e attraverso i loro impianti, le loro reti e i loro contatori portano l’energia ai clienti. Questi trasportat­ori vengono saldati ogni 10 giorni (3 volte al mese) e il saldo deve avvenire con la massima puntualità. Anche in questo caso le forniture sono coperte da fidejussio­ni che devono essere onorate. «Il Gruppo Innowatio — precisa una nota giunta in serata — accelera sul processo di uscita dall’attività di trading di energia per concentrar­si sui servizi di efficienta­mento energetico e data driven services, servizi ritenuti a più elevato valore aggiunto per la clientela e con importanti prospettiv­e di crescita nei prossimi anni. Innowatio intende infatti rifocalizz­are la propria mission verso la “digitalizz­azione dell’energia”. Il processo di uscita dall’attività di gestione del portafogli­o energetico è stata accelerata da condizioni esogene di mercato particolar­mente penalizzan­ti nel 2017 anche se rientra in un percorso già avviato la scorsa primavera quando furono state create 4 business unit con l’obiettivo dichiarato di dedicare risorse alla crescita dell’energy management e del data driven services». Le attività Innowatio commercial­izza energia, ma si dedica anche ai sistemi di efficienta­mento energetico, soprattutt­o nell’ultimo biennio. Nella foto un open day Innowatio a Milano. I clienti, e quindi i visitatori di certi eventi, sono soprattutt­o manager di grandi aziende

La scadenza La società YouTrade, controllat­a, indica agli utenti la scadenza limite del 31 ottobre

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Al vertice Fabio Leoncini è l’ad di Innowatio, società di trading nel mondo dell’energia, con sede a Bergamo, che negli ultimi anni ha scalato le classifich­e di mercato. Leoncini aveva anche fondato Dalmine Energie per Tenaris

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